Un nuovo interpello effettuato dall’ Università degli Studi di Siena esplora nuovi orizzonti nella formazione sulla sicurezza sul lavoro, indagando l’uso della realtà virtuale come strumento di apprendimento e verifica. Questa innovativa proposta, che si inserisce nel contesto normativo definito dall’articolo 37 del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, potrebbe rivoluzionare il modo in cui i lavoratori ricevono formazione in materia di salute e sicurezza. Mentre la Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro conferma l’importanza degli Accordi attualmente vigenti, rimane aperta la possibilità di integrare nuove tecnologie nei percorsi formativi.

Cosa tratta:

L'Università degli Studi di Siena ha recentemente sollevato un quesito interessante, chiedendo alla Commissione Interpelli se è possibile utilizzare la realtà virtuale come metodo di apprendimento e verifica finale dei percorsi formativi obbligatori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

«Si chiede la possibilità di utilizzare la realtà virtuale come metodo di apprendimento edell’efficacia dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezzanei luoghi di lavoro ex art. 37 del decreto legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 anche a fronte di quanto previsto dal decreto legge 146/2021 “Decreto Fiscale” che ha modificato lo stesso articolorelativamente alla verifica finale di apprendimento dei percorsi formativi e la verifica di efficaciadella formazione durante l’attività lavorativa. Tale richiesta potrebbe anche rispondere alle nuove indicazioni dell'art. 20 del decreto-legge del 30 aprile 2022 n. 36, in cui i dispositivi di visioneimmersiva e realtà aumentata vengono indicati come possibili strumenti per il contrasto delfenomeno infortunistico nell’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per ilmiglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro»

Questa domanda diretta ed esplicita, posta alla Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, apre di fatto, nuove prospettive per la formazione dei lavoratori.La richiesta dell'Università di Siena si inserisce in un contesto normativo ben preciso che la Commissione ripercorre integralmente partendo dal famoso articolo 37.L'articolo 37 del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, prevede che il datore di lavoro assicuri che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza. Questa formazione deve essere definita mediante gli accordi previsti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.La formazione può avvenire attraverso diverse modalità, tra cui lezioni frontali, esercitazioni teoriche e pratiche, lavori di gruppo e, ove possibile, metodologie di apprendimento innovative, come l'e-learning. L'Accordo del 21 dicembre 2011, in particolare, sottolinea l'importanza di un approccio interattivo all'apprendimento, che pone il lavoratore al centro del percorso formativo.

Ma cosa succede quando le tecnologie emergenti, come la realtà virtuale, entrano in gioco?

Il decreto-legge del 30 aprile 2022, n. 36, prevede la possibilità di utilizzare dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sul lavoro. Questi strumenti potrebbero essere utilizzati per contrastare il fenomeno infortunistico nell'esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.La Commissione, in risposta al quesito dell'Università di Siena, ha affermato che le modalità di erogazione della formazione e le metodologie di insegnamento/apprendimento devono essere ricondotte nell'ambito degli Accordi attualmente vigenti in materia a cui espressamente rimanda. Ricordo che siamo in attesa della definizione del nuovo accordo stato regioni “unico” inerente la formazione in cui saranno definite le nuove modalità di erogazione.

Di ieri la pubblicazione della bozza definitiva, di cui abbiamo parlato nell'articolo che trovi QUI!.

Tuttavia, la porta rimane aperta per l'integrazione di nuove tecnologie, come la realtà virtuale, nei percorsi formativi.In conclusione, la formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza è un campo in continua evoluzione, che può trarre grande beneficio dall'integrazione di nuove tecnologie. La realtà virtuale, in particolare, offre nuove opportunità per rendere l'apprendimento più coinvolgente e efficace. Resta da vedere come queste potenzialità verranno sfruttate nel prossimo futuro e soprattutto come il legislatore intenderà integrarle e regolarle.

In allegato l'interpello 03 del 2024.