Pubblicato il report ambientale SNPA sulla situazione dei pesticidi nelle acque

 

Cosa tratta?

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha reso disponibile il report ambientale n. 41/2024, esso ha lo scopo di illustrare l’impatto sulle acque superficiali e sotterranee derivante dall’uso dei pesticidi, sia in termini di diffusione territoriale, sia in termini di evoluzione temporale.

I risultati del monitoraggio 2021 sono confrontati con i limiti di qualità ambientale e descrivono la distribuzione e le frequenze dei ritrovamenti.

Il Rapporto nazionale sulla presenza di pesticidi nelle acque è stato realizzato da ISPRA a partire dai dati di monitoraggio dell’anno 2003 ed è divenuto, con l’ultima edizione relativa ai dati 2021, un prodotto del Sistema Nazionale a rete per la Protezione Ambientale (SNPA). Il Rapporto fornisce su base regolare le informazioni sullo stato di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee derivante dall’uso dei pesticidi.

L’utilizzo dei pesticidi determina un impatto per l’ambiente dovuto alla loro presenza nelle acque superficiali e sotterranee. Il sistema SNPA è impegnato da anni nel monitoraggio di queste sostanze che comporta notevoli complessità, per la natura dispersiva del loro impiego e il considerevole numero di sostanze diverse utilizzate, circa 400.

I pesticidi, da un punto di vista normativo, comprendono i prodotti fitosanitari (Reg. CE 1107/2009), utilizzati per la protezione delle piante e per la conservazione dei prodotti vegetali, e i biocidi (Reg. UE 528/2012), impiegati in vari campi di attività (disinfettanti, preservanti, pesticidi per uso non agricolo, ecc.). In Italia, in agricoltura si utilizzano circa 116.000 tonnellate all’anno di prodotti fitosanitari, che contengono circa 300 sostanze diverse. Per i biocidi non si hanno informazioni analoghe sulle quantità ne manca un’adeguata conoscenza degli scenari d’uso e della loro distribuzione geografica.

In allegato al documento sono inclusi approfondimenti a livello regionale che meglio descrivono e rendono l’idea della problematica associata ai pesticidi nelle diverse regioni italiane.

 

Quando entra in vigore?

Report pubblicato il 12 aprile 2024.

 

Indicazioni operative

Nell’anno 2021, i dati di monitoraggio dei pesticidi nelle acque rilevano presenze superiori ai limiti definiti dalla norma nel 28,3% dei punti di monitoraggio per le acque interne superficiali e nel 6,8% dei punti di monitoraggio per le acque sotterranee.

Le sostanze complessivamente ricercate sono 412 e di queste ne sono state rinvenute 208.

Le sostanze più frequentemente rinvenute con concentrazioni superiori ai limiti ambientali nelle acque superficiali sono gli erbicidi glifosato e metolaclor insieme ai rispettivi metaboliti AMPA e metolaclorESA, il glifosato è tra le sostanze più vendute in Italia e nel mondo.

Nelle acque sotterranee le sostanze che più frequentemente sono state rinvenute in concentrazioni non conformi rispetto ai limiti ambientali sono i metaboliti metolaclor-ESA ed atrazina desetil desisopropil, sebbene ricercate solo limitatamente sul territorio nazionale, gli erbicidi glifosato e il suo metabolita, bentazone e imazamox.

L’andamento complessivo della frequenza di ritrovamento dei pesticidi nelle acque superficiali è in crescita nel decennio 2012-2021, in stretta relazione al complessivo potenziamento delle attività di monitoraggio e dell’efficacia dei protocolli di analisi. Anche per le acque sotterranee la tendenza è in aumento, sebbene in modo più contenuto. In relazione alla frequenza di ritrovamento dei pesticidi a concentrazioni superiori ai limiti ambientali, per le acque superficiali si osserva un incremento, nel decennio considerato, del 28,5%, mentre nelle sotterranee l’andamento è pressoché stabile al 5%.