Il Governo a breve inserirà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri anche la bozza del Decreto legge con le prime modifiche alla riforma delle pensioni e la disciplina del reddito di cittadinanza, quale nuova misura per contrastare la povertà.

Per quanto riguarda le pensioni, il provvedimento prevede che potranno accedere il 1° aprile 2019 al trattamento pensionistico tramite il nuovo sistema di quota 100, coloro che hanno maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre u.s.

Invece coloro che maturano i predetti requisiti dal 1° gennaio 2019 riceveranno l’assegno di pensione dopo tre mesi.

Nel 2019 sarà ancora possibile l’opzione donna, ossia la possibilità del pensionamento anticipato per le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 e le lavoratrice autonome nate entro il 31 dicembre 1958, previa versamento di almeno 35 anni di contributi e l’accettazione di vedersi calcolata la pensione con il solo sistema contributivo.

Novità si registrano anche per l’Ape social, spettante ai disoccupati in condizioni di bisogno con 63 anni di età e 30 di contributi, che viene prorogata di un anno.

Per il pensionamento di vecchiaia si prevede che non trovi applicazione l’adeguamento alla speranza di vita, con la conseguenza che il requisito anagrafico resta ancorato ai 67 anni di età.

Anche per la pensione anticipata non vi sarà l’allineamento automatico all’aspettativa di vita. Si potrà quindi andare in pensione con 42 anni e 10 mesi (se uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne), ma con una finestra di 3 mesi che posticipa la decorrenza. Anche i lavoratori precoci (ossia coloro che possono vantare 12 mesi di versamenti contributivi prima del 19mo anno di età) potranno continuare ad accedere alla pensione con 41 anni di contributi, ma percepiranno l’assegno dopo 3 mesi.

Le imprese, attraverso i fondi di solidarietà bilaterali, potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito finanziando l’uscita dei lavoratori con 59 anni di età e 35 anni di contributi che raggiungono i requisiti per quota 100 nei successivi 3 anni, previa stipula di un accordo di secondo livello sottoscritto con i sindacati che prevede il numero dei lavoratori da assumere in sostituzione di quelli che cesseranno il rapporto di lavoro.

La bozza del DL regolamenta anche l’accesso al reddito di cittadinanza che potrà essere richiesto dai cittadini italiani, da quelli comunitari e da quelli extracomunitari purchè titolari di un permesso di soggiorno UE di lungo periodo. E' inoltre necessario essere residenti in via continuativa in Italia da almeno 10 anni. Il nucleo familiare deve possedere un Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30 mila euro, un patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro ed una soglia di 6 mila euro annui moltiplicata per un parametro legato alla consistenza del nucleo familiare.

Per quanto riguarda l’importo, se il richiedente è single con Isee pari a zero, percepirà 500 euro al mese, alle quali si aggiungono 280 euro di contributo affitto se non è proprietario di casa, oltre a tariffe elettriche e tariffe gas agevolate. L’integrazione al reddito sale, in base a una scala di equivalenza legata ai componenti del nucleo familiare. Sono previsti 600 euro con un adulto e un minorenne e 700 euro con un adulto e due minorenni, 800 euro con due adulti e un minorenne fino ad arrivare a 1.000 euro in caso di due adulti e due minorenni.

Il reddito di cittadinanza viene erogato per 18 mesi, rinnovabili di ulteriori 18 mesi con un pausa di 1 mese. Il beneficiario deve impegnarsi ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue: entro 100 km di distanza dalla residenza nei primi sei mesi di fruizione del sussidio; entro 250 km oltre il sesto mese.

Il richiedente dovrà sottoscrivere il patto di lavoro presso un centro per l’impiego e dovrà essere convocato entro 30 giorni.

Le imprese dovranno comunicare i posti vacanti ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro e, se assumeranno il disoccupato, potranno fruire di uno sgravio contributivo pari a un importo da 5 mensilità (6 per donne e disoccupati di lunga durata) a 18 mensilità da dividere al 50% con l’agenzia per il lavoro, se il canale di reclutamento è privato.

Se il richiedente avvia un’attività autonoma o d’impresa entro i primi 12 mesi di fruizione del reddito di cittadinanza potrà fruire di un beneficio addizionale pari a 6 mensilità nel limite di 780 euro mensili.

Il richiedente che fornisce con dolo dati e notizie non corrispondenti al vero al fine di ottenere il reddito di cittadinanza è punito con la reclusione da uno a sei anni, oltre alla decadenza del beneficio e alla restituzione di quanto indebitamente percepito.