Prodotti chimici e materie plastiche: analisi degli infortuni nei due settori
A cura della redazione
La scheda “Infor.MO” recentemente pubblicata da INAIL riporta dati e statistiche relativi agli infortuni gravi e mortali accaduti nel quinquennio 2016-2020 all’interno dei settori riferiti alla Fabbricazione di prodotti chimici e alla Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche. La scheda si propone, individuando i fattori causali, come spunto per definire quali misure di prevenzione e protezione attuare.
Cosa tratta
In Italia, secondo i dati Istat, al 2020 per il settore della Fabbricazione di prodotti chimici risultano attive 4.218 imprese, mentre sono 9.881 quelle del settore della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche.
I due settori considerati raffigurano il 3,8% delle imprese dell’industria manifatturiera mentre in termini di fatturato ne rappresentano circa il 12,1%.
L’approfondimento riguarda gli eventi mortali e gravi occorsi nei due settori nel periodo 2002 - 2019, rispettivamente 54 e 98, ed emerge che:
- I soggetti maggiormente coinvolti hanno un contratto a tempo indeterminato (86,6 %);
- La forza lavoro è principalmente di nazionalità italiana (80,9 %);
- Circa 1/3 degli eventi è avvenuto in aziende medio grandi (50 - 249 addetti);
- Le mansioni più coinvolte sono i “conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche / di impianti chimici” con il 44,4%, a seguire gli “operai addetti a macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica” con il 21,9% e “meccanici manutentori di macchine e di attrezzature elettriche ed elettroniche” con il 10,6%;
- All’interno di queste mansioni, il 68,3% dei soggetti ha 3 anni e più di esperienza;
- Il luogo degli infortuni mostra che l’86,4% degli eventi avviene nel luogo di produzione e si registrano, inoltre, con un peso pari al 9,5%, accadimenti anche in aree dedicate al magazzinaggio, al carico e allo scarico delle merci;
- Le lesioni maggiormente riscontrate sono le fratture (34,2%), le amputazioni (18,4%) e gli schiacciamenti (15,8%);
- Le principali modalità di accadimento sono il contatto con organi lavoratori in movimento (43,4%), le cadute dall’alto dei gravi (9,2%) e lo sviluppo di fiamme (8,6%).
Per quanto riguarda i fattori di rischio, possono essere così distribuiti:
- Criticità procedurali (49,3 %) legate ad un errato utilizzo di macchinari, impianti e attrezzature;
- Mancanza o inadeguatezza di protezioni fisse / mobili e sensibili di macchine e impianti nonché assenza di accessori di sicurezza (35,6%);
- Spazi non adeguati alle lavorazioni anche in termini di viabilità, assenza di sistemi di aspirazione e microclima inadeguato (66,7 %);
- Mancata fornitura o mancato utilizzo dei DPI (4,2 %);
- Stoccaggio inadeguato sia per modalità che incompatibilità dei prodotti e caratteristiche di pericolosità degli agenti chimici (4,2 %).
Quando entra in vigore
La scheda rappresenta esclusivamente uno strumento informativo che non ha valore di disposizione legislativa ma è inevitabile il riferimento all’importanza dell’analisi degli infortuni all’interno di ciascuna azienda. Individuare i fattori di rischio è fondamentale per dare seguito anche a obblighi di legge previsti dal D. Lgs. 81/08 che ricadono sul datore di lavoro, quali una corretta ed esaustiva valutazione dei rischi e una revisione e rimodulazione delle misure di prevenzione e protezione.
Indicazioni operative
La stessa scheda informativa propone delle misure di prevenzione che vi riportiamo in maniera esemplificativa:
- Garantire che le parti meccaniche in movimento dei macchinari e le relative zone di operazione siano protetti o segregati oppure provvisti di dispositivi di sicurezza al fine di evitare contatti con gli organi lavoratori;
- Dotare gli operatori di abiti da lavoro e DPI anti-impigliamento;
- Effettuare regolare manutenzione delle macchine, svolta da personale specializzato;
- Durante attività svolte in altezza (manutenzione e controlli di impianti o movimentazioni di materiali) impedire il passaggio e lo stazionamento nelle aree sottostanti, fornire attrezzature ancorabili, prevedere l’utilizzo di movieri e di segnalazioni fisse o mobili, fornire idonei DPI anticaduta agli operatori;
- Per evitare lo sviluppo di fiamme, verificare lo stoccaggio di materie prime incompatibili e garantire un isolamento anche per lo sversamento accidentale;
- Per la fuoriuscita / contatto con gas, fumi, areosol e liquidi (alta / bassa temperatura, pericolosi) verificare il completo svuotamento con eliminazione di sovrappressioni e temperature pericolose dell’impianto in fase di carico – scarico o prima di effettuare la manutenzione. Altrettanto importante è predisporre impianti di aspirazione localizzata e impianti di ventilazione adeguati;
- In generale, in relazione alla manipolazione di agenti chimici, è fondamentale rispettare quanto previsto dai Regolamenti REACH e CLP, oltre al Titolo IX, Capo I del D. Lgs. 81/08. Lo strumento in mano a tutti gli operatori è la scheda dei dati di sicurezza (SDS) da cui reperire tutte le informazioni necessarie.
Per concludere è sempre bene ribadire quanto sia imprescindibile garantire un’adeguata formazione e informazione e addestramento di tutte le figure coinvolte nei processi, verificare la necessità di sottoporre gli operatori a sorveglianza sanitaria e vigilare sul rispetto delle procedure lavorative previste.
In allegato scheda Infor.MO INAIL “Fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici”.
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