PMI edili e affini: concordato l’aumento di 50 euro per evitare il dumping contrattuale
A cura della redazione
La CNCE ha reso noto che il 29 luglio 2019 è stato siglato l’accordo di rinnovo del CCNL del 12/11/2014, per gli addetti delle PMI dell’industria edile e affini che prevede, tra l’altro, un incremento retributivo complessivo di euro 50 a parametro 100 (operaio comune) al fine di evitare fenomeni di dumping contrattuale e allineare i costi contrattuali per le aziende di tutto il settore dell’edilizia.
Inoltre le parti hanno concordato che l’incremento del contributo primario alla previdenza complementare nazionale del settore edile viene aumentato di euro 2 a parametro 100 (operaio comune) a partire dal primo ottobre 2019.
Le novità dell’accordo di rinnovo del CCNL trovano applicazione dal 1° settembre 2019 al 30 settembre 2020 ai rapporti di lavoro in corso alla data del 1° settembre 2019 e instaurati successivamente.
Viene anche stabilito nella misura del 2,85% della massa salari il contributo Casse edili/Edilcasse.
Di tale percentuale e sino all’entrata in vigore di Sanedil, lo 0,25% potrà assorbire quanto destinato dalla contrattazione territoriale e/o da regolamenti/accordi, per le prestazioni socio sanitarie.
Dall’avvio del Fondo predetto, le prestazioni socio sanitarie erogate dalle Casse edili/Edilcasse decadranno e tale percentuale sarà assorbita dal contributo dello 0,60% dovuto a Sanedil.
Infine le parti stabiliscono che al finanziamento delle attività degli enti territoriali per la formazione e la sicurezza si provvederà con un contributo a carico delle imprese fino all’1% degli elementi della retribuzione, da versarsi con le modalità stabilite dal secondo livello di contrattazione.
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