Più cara la regolarizzazione dei debiti contributivi
A cura della redazione
L’INPS, con la circolare n. 56 del 22 giugno 2023, adegua nuovamente la misura degli interessi applicati in caso di differimento del termine di versamento dei contributi alla variazione del tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema disposto dalla BCE con la decisione di politica monetaria del 15 giugno 2023.
Più precisamente la Banca europea ha nuovamente innalzato l’ex TUR di 25 punti base, con decorrenza dal 21 giugno 2023, portando così il tasso di interesse al 4%.
Per quanto riguarda i rapporti con l’ente previdenziale, ne deriva che:
- L’interesse di dilazione dovuto in caso di versamento rateale dei debiti contributivi e delle sanzioni civili passa al 10,00% annuo e trova applicazione con riferimento alle rateazioni presentate a decorrere dal 21 giugno 2023. Diversamente, per i piani di ammortamento già emessi e notificati in base al tasso di interesse precedentemente in vigore, non sono previste modificazioni.
- Anche l’interesse dovuto in caso di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi, dal 21 giugno 2023, deve essere calcolato al tasso del 10,00% annuo. In tal caso, il nuovo tasso sarà applicato a partire dalla contribuzione relativa al mese di giugno 2023.
Quanto alle sanzioni civili:
- In caso di omissione contributiva, la misura passa al 9,50% in ragione d’anno (tasso del 4% maggiorato di 5,5 punti). Si tratta della fattispecie di cui alle lettere a) dell’art. 116, c. 8, della L. 388/2000, ovvero quella del mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, il cui ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie.
- Si applica la sanzione al 9,50% annuo anche nell’ipotesi di evasione contributiva di cui alla successiva lettera b) della richiamata disposizione, ovvero quella connessa a registrazioni o denunce obbligatorie omesse o non conformi al vero, qualora la denuncia della situazione debitoria sia effettuata spontaneamente prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori e comunque entro dodici mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi o premi e sempreché il versamento dei contributi o premi sia effettuato entro trenta giorni dalla denuncia stessa.
Si ricorda che resta ferma, in caso di evasione, la misura della sanzione civile, in ragione d’anno, pari al 30% nel limite del 60% dell’importo dei contributi non corrisposti entro la scadenza di legge.
- La misura del 9,50% trova applicazione anche nella fattispecie prevista dal successivo comma 10 del citato art.116, ovvero quando il mancato o ritardato pagamento derivi da oggettive incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo, successivamente riconosciuto in sede giudiziale o amministrativa.
- Le sanzioni civili possono essere ridotte nei confronti delle aziende sottoposte a procedure concorsuali, sempreché siano integralmente pagati i contributi e le spese. Tuttavia, considerato che l’ex TUR è inferiore all’interesse legale in vigore dal 1° gennaio 2023 (5% in ragione d’anno), a decorrere dal 21 giugno 2023 resta invariata l’applicazione della riduzione massima pari al tasso legale (5%), mentre la riduzione minima sarà pari all’interesse legale maggiorato di due punti (quindi pari al 7%).
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