Per la corte di giustizia europea il licenziamento di lavoratrici in stato interessante viola la parita' tra i due sessi
A cura della redazione
In materia di gravidanza la Corte Ue del Lussemburgo si esprime ampliando la tutela delle lavoratrici in riferimento ai rapporti di lavoro a tempo determinato. Il principio ribadito dalla Corte riguarda la tutela delle lavoratrici incinte nei confronti del licenziamento.
In base a due recenti sentenze, infatti, gli eurogiudici hanno stabilito che il licenziamento legato ad una gravidanza è da considerarsi una evidente discriminazione basata sul sesso; anche ed indipendentemente dal fatto che ci si trovi di fronte a rapporti di lavoro a tempo determinato. Soprattutto, il licenziamento è da considerarsi discriminatorio anche se la lavoratrice sapeva già di essere incinta al momento dell'assunzione e abbia omesso di informare il datore di lavoro in merito. Inoltre la Corte Ue di Lussemburgo ha decretato la non ammissibilità dell'istituzione di un termine anticipato al rapporto di lavoro, se quella scadenza viene posta dal datore di lavoro a causa dello stato della donna. Un'ultima osservazione riguarda il mancato rinnovo del contratto a termine a causa dello stato interessante della lavoratrice, ciò costituisce discriminazione tra i due sessi.