Il Ministero del Lavoro rende noto di aver firmato, in data 28 settembre 2016, un verbale con le Organizzazioni sindacali sugli interventi urgenti da adottare in campo previdenziale.

Nella prima fase saranno realizzati i seguenti punti:

- Riduzione delle imposte sulle persone fisiche per i redditi da pensione: si prevede l'aumento della detrazione d'imposta (riconosciuta fino a 55.000 euro) per tutti i pensionati, al fine di uniformare la loro no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 euro).

- Aumento dei trattamenti pensionistici di importo basso: si prevede un intervento sulla somma aggiuntiva ("quattordicesima mensilità") teso sia ad aumentare gli importi corrisposti, sia ad estendere la platea dei beneficiari di circa 1,2 milioni di pensionati.

- Cumulo gratuito dei periodi contributivi: si conviene sull'obiettivo di consentire la possibilità di cumulare senza oneri tutti i contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni pensionistiche diverse, ivi inclusi i periodi di riscatto della laurea, ai fini sia delle pensioni di vecchiaia sia di quelle anticipate.

- Lavoratori precoci: si concorda sull'obiettivo di favorire le carriere lavorative lunghe e iniziate in età molto giovane dai cosiddetti lavoratori precoci. In particolare, si prevede un intervento diretto a eliminare le penalizzazioni sul trattamento pensionistico in caso di accesso al pensionamento anticipato prima di 62 anni d'età e consentire l'accesso alla pensione con 41 anni di contributi per disoccupati senza ammortizzatori sociali, persone in condizioni di salute che determinano una disabilità e lavoratori occupati in alcune attività particolarmente gravose.

- Lavori usuranti: si conviene sull'obiettivo di introdurre nuove e migliori condizioni di accesso al pensionamento per le lavoratrici e i lavoratori occupati in mansioni usuranti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67.

- Nuova forma di sostegno all'uscita flessibile dal mercato del lavoro - APE: le lavoratrici e i lavoratori con età anagrafica pari o superiore ai 63 anni e che maturano entro 3 anni e 7 mesi il diritto a una pensione di vecchiaia d'importo (certificato dall'INPS) non inferiore a un certo limite potranno accedere su base volontaria a un nuovo strumento finanziario, denominato Anticipo Pensionistico (APE). L'APE rappresenta un "flusso finanziario ponte" di ammontare commisurato alla pensione di vecchiaia attesa al raggiungimento dei requisiti anagrafici e certificata dall'INPS; flusso erogato fino alla maturazione degli ordinari requisiti pensionistici di età per la pensione di vecchiaia. Particolari agevolazioni Sono previste per alcune categorie di lavoratori ritenuti in condizioni di maggior bisogno (APE agevolato).

- Uscite anticipate e flessibilità della previdenza complementare – RITA: il Governo si impegna a realizzare un cambiamento normativo e fiscale della previdenza complementare per accrescere la flessibilità di utilizzo di tale strumento, al fine di adeguare le prestazioni della previdenza complementare anche alle necessità della gestione flessibile dell'uscita dal mercato del lavoro. Il Governo si impegna anche a definire strumenti di incentivazione fiscale finalizzati ad agevolare l'utilizzo volontario del TFR accantonato presso l'impresa o di contributi aggiuntivi per accedere alle prestazione anticipate di previdenza complementare.