Pubblicati i risultati preliminari dell’indagine pionieristica dell’EU-OSHA - CARIP

Cosa tratta?

Il mondo del lavoro sta rapidamente cambiando, se un tempo settori industriali come, l'estrazione mineraria (e l'estrazione di cave), la pesca, la silvicoltura e l'edilizia, erano considerati i soli lavori “ad alto rischio”, adesso stanno emergendo nuovi rischi, nuove occupazioni e forme di lavoro che ampliano il panorama.

L’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA), con una nota del 25 luglio 2023, ha informato sulla recente collaborazione instaurata con il Comitato degli Alti Responsabili dell’Ispettorato del Lavoro (CARIP) della Commissione europea, ed ha reso pubblica la relazione effettuata, che mette in evidenza le occupazioni e i settori “ad alto rischio”, consentendo di formulare pareri che possono servire a migliorare la sensibilizzazione, indirizzare efficacemente le iniziative e orientare gli interventi di formazione.

La collaborazione è nata dalla necessità di seguire un approccio multiforme e sinergico per raggiungere la più ampia comprensione delle criticità. Inoltre, i risultati possono contribuire all’individuazione delle aree che richiedono attenzione e alla definizione di misure efficaci per mitigare i rischi ai quali sono esposti i lavoratori. Nell’indagine viene inoltre posto in evidenza il ruolo svolto dagli ispettori del lavoro durante la pandemia di COVID-19.

Quando entra in vigore?

Relazione pubblicata il 25 luglio 2023.

Indicazioni operative

Le rapide trasformazioni degli ambienti di lavoro dovute alla digitalizzazione e all’introduzione di nuove forme di lavoro, anche a seguito della pandemia di COVID-19, danno luogo a nuove problematiche in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL). Allo stesso tempo, non devono essere trascurati i rischi tradizionali e i settori storicamente "ad alto rischio", quali quello minerario, la silvicoltura e l’edilizia.

Per affrontare criticità sempre nuove in materia di SSL è necessario adottare un approccio multiforme e, al tempo stesso, raccogliere dati nei luoghi di lavoro veri e propri.

In tale contesto, sono state raccolte informazioni riguardanti il punto di vista degli ispettori del lavoro sulle occupazioni “ad alto rischio”, per attingere alle loro conoscenze specialistiche ed esperienze di prima mano, nonché alla loro capacità di formulare giudizi di esperti ragionati e validi.

In totale, sono state raccolte 2.096 risposte da ispettori del lavoro provenienti da quasi tutti gli Stati membri, mentre la distribuzione degli intervistati per paese ha seguito un modello simile alla dimensione della popolazione del paese.

Sulla base delle risposte, secondo gli ispettori del lavoro, l'occupazione che presenta i rischi più elevati rientra nella categoria generale ISCO-08:7 – “Lavoratori artigiani e affini” con il 34, 40%, al secondo posto “Operatori e montatori di impianti e macchine” con il 25,82% e a chiudere il podio “Occupazioni elementari” con il 22,70%.

All'interno della categoria “Lavoratori artigiani e affini”, la maggior parte degli intervistati ha selezionato la sottocategoria “Operai edili e affini (esclusi elettricisti)”.

Per la categoria che è arrivata seconda in termini di risposte, “Operatori e montatori di impianti e macchine”, la sottocategoria maggiormente selezionata è stata “Operatori di macchine e impianti fissi”.

Infine per la categoria che è arrivata terza, “Occupazioni elementari”, la sottocategoria maggiormente selezionata è stata “Lavoratori nelle miniere, costruzioni, produzione e trasporti”.

Facendo riferimento alla professione che presenta i rischi più elevati, ovvero, “Lavoratori artigiani e affini”, la categoria predominante di rischio individuata è quella dei rischi per la sicurezza (cadute, urti, schiacciamenti, tagli, ecc.), seguiti dai rischi fisici (vibrazioni, rumore, radiazioni) e dai disturbi muscoloscheletrici (MSD)/rischi ergonomici.

Per quanto riguarda i gruppi di lavoratori (in termini di rapporti di lavoro) esposti a rischi, i lavoratori temporanei sono stati individuati come quelli maggiormente esposti a rischi.

Se l’indagine viene svolta da un punto di vista settoriale, il primo settore a presentare i rischi più elevati, per la stragrande maggioranza degli intervistati, il 62,00%, è quello delle “Costruzioni”, a seguire il “Manifatturiero” con il 13,94% e in seguito “Agricoltura, silvicoltura e pesca” con l’8,46%.

All’interno del settore “Costruzioni”, la maggior parte degli intervistati ha selezionato il sottosettore “Costruzione di edifici” come quello con i rischi più elevati.

Per il settore che è arrivato secondo in termini di risposte, “Manifatturiero”, il sottosettore maggiormente selezionato è stato “Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)”.

Facendo riferimento al sottosettore che presenta i rischi più elevati, “Costruzione di edifici”, la categoria di rischio predominante individuata è stata ancora una volta i rischi per la sicurezza (cadute, urti, schiacciamenti, tagli, ecc.), seguiti dai rischi fisici (vibrazioni, rumore, radiazioni) e DMS/rischi ergonomici.