Andamento infortunistico nazionale desunto dai bollettini dei mesi che vanno da gennaio a giugno

Cosa tratta?

L’INAIL rende disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio (nel complesso e con esito mortale) e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di giugno.

Nei primi sei mesi di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2022, una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso (dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un lieve calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.

Denunce infortunio

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di giugno sono state 296.665, in calo rispetto alle 382.288 dei primi sei mesi del 2022 (-22,4%). A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano nel primo semestre del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento.

Nel giugno di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -27,6% nella gestione Industria e servizi, un -1,1% in Agricoltura e un +1,8% nel Conto Stato.

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paeseiù consistente nelle Isole (-29,2%), seguite dal Sud (-28,7%), dal Nord-Ovest (-25,6%), dal Centro (-22,1%) e dal Nord-Est (-14,3%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l’Abruzzo.

Casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sei mesi di quest’anno sono state 450, 13 in meno rispetto alle 463 registrate nel periodo gennaio-giugno 2022. A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano per il primo semestre 2023 rispetto al pari periodo 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 121 a 104, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 342 a 346. Il calo ha riguardato l’Agricoltura (che scende da 57 a 47 casi) e il Conto Stato (da 18 a 15), mentre nell’Industria e servizi i decessi sono stati 388 in entrambi i periodi.

Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est, al Centro, al Sud e nelle Isole e un incremento nel Nord-Ovest.

Denunce malattie professionali

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2023 sono state 38.042, quasi settemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,4%).

I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno mostrano un aumento del 22,6% nella gestione Industria e servizi, del 21,1% in Agricoltura e del 29,6% nel Conto Stato. L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud, seguito da Centro, Nord-Ovest, Nord-Est e Isole.

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

Quando entra in vigore?

Dati pubblicati il 28 luglio 2023.

Indicazioni operative

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.