Nuovo decreto per il riciclo dei materiali da costruzione e demolizione
A cura della redazione
I rifiuti da costruzione e demolizione, indicati con la sigla C&D, rappresentano circa un terzo di tutti i rifiuti prodotti nell'Unione Europea. Gestire correttamente questi rifiuti può portare significativi benefici in termini di sostenibilità ambientale e vantaggi economici per le aziende del settore edile. Il riciclo dei materiali C&D contribuisce, infatti, alla riduzione dell'impatto ambientale e alla promozione dell'economia circolare.
Di cosa si tratta:
Uno dei principali ostacoli al riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione è la mancanza di fiducia nella qualità dei materiali riciclati. Questo frena la domanda di prodotti riciclati, limitando così la diffusione di pratiche sostenibili nel settore. Tuttavia, con l'introduzione del nuovo Decreto Ministeriale n. 127, pubblicato il 28 giugno 2024, vengono stabilite nuove regole per il riciclo dei rifiuti inerti provenienti da costruzione, demolizione e altre fonti minerali, con l’obiettivo di rendere questi materiali più competitivi e affidabili sul mercato.Il Decreto Ministeriale n. 127 definisce le modalità con cui i rifiuti inerti possono perdere la loro qualifica di rifiuto e diventare materiali riciclabili. Questi materiali, una volta trattati, possono essere riutilizzati in vari contesti produttivi, riducendo così la quantità di rifiuti inviati in discarica. Il decreto stabilisce che è fondamentale iniziare fin dalla fase di produzione dei rifiuti a identificare, separare e raccogliere quelli idonei al recupero.I rifiuti ammissibili per il riciclo includono:
- Rifiuti inerti non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione: cemento, mattoni, piastrelle, ceramica, ecc.
- Rifiuti inerti di origine minerale non pericolosi: scarti di ghiaia, sabbia, argilla, polveri minerali, ecc.
Questi rifiuti, una volta trattati, possono essere trasformati in aggregati riciclati, utilizzabili per numerosi scopi tra cui:
- Realizzazione di recuperi ambientali, riempimenti e colmate;
- Costruzione di rilevati per opere di ingegneria civile;
- Produzione di miscele per sottofondi stradali, ferroviari e aeroportuali;
- Creazione di strati di fondazione per infrastrutture di trasporto e piazzali;
- Strati accessori con funzioni anticapillare, antigelo e drenanti;
- Confezionamento di miscele con leganti idraulici;
- Produzione di calcestruzzo e clinker per cemento;
Il decreto impone ai produttori di aggregati riciclati di seguire una rigorosa procedura per garantire la qualità del materiale prodotto. Questi passaggi includono:
- Verifica della documentazione che accompagna i rifiuti in ingresso, effettuata da personale adeguatamente formato;
- Controllo visivo (e, se necessario, approfondito) dei rifiuti in ingresso;
- Accettazione e registrazione dei rifiuti, con relativa pesatura;
- Stoccaggio dei rifiuti in aree dedicate, separando quelli da riciclare;
- Esecuzione di ulteriori controlli, se richiesto, per verificare la presenza di sostanze pericolose come amianto, benzene, xilene, toluene, pirene, nitrati, cianuri, rame, zinco, bario, fluoruri e altri elementi potenzialmente dannosi.
Dopo la produzione dell'aggregato riciclato, sono previsti ulteriori test per verificare che i materiali rispettino i limiti di legge in base alla loro destinazione d'uso.
Quando entrerà in vigore il decreto?
Il Decreto Ministeriale n. 127 entrerà in vigore il 26 settembre 2024, segnando un punto di svolta per il settore delle costruzioni e demolizioni in Italia.
Conclusioni:
Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione rappresenta una sfida fondamentale per il futuro, poiché contribuisce in maniera significativa alla riduzione dei rifiuti e alla salvaguardia delle risorse naturali. Grazie a questa nuova normativa, si prevede un incremento della qualità dei materiali riciclati, garantito da controlli più rigorosi e procedure più trasparenti. Questo potrebbe favorire una maggiore fiducia da parte delle aziende e un incremento della domanda di materiali riciclati, promuovendo così pratiche più sostenibili nel settore delle costruzioni.
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