Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 92 del 19 aprile il Decreto Ministeriale 7 aprile 2025 sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento dei servizi di gestione rifiuti che abroga il decreto del Ministro della transizione ecologica del 23 giugno 2022.

Di cosa tratta:

Il Decreto Ministeriale 7 aprile 2025 stabilisce i criteri ambientali minimi che le stazioni appaltanti devono obbligatoriamente integrare nei bandi di gara relativi a:

  • servizi di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti urbani.
  • servizi di pulizia e spazzamento stradale.
  • fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta differenziata.
  • fornitura, leasing o noleggio di veicoli e attrezzature per la gestione e il trasporto dei rifiuti.

L’introduzione dei nuovi CAM mira a:

  • prevenire la produzione dei rifiuti, attraverso azioni di sensibilizzazione al riuso dei materiali;
  • promuovere l’utilizzo di materiali riciclati;
  • ridurre l’impatto ambientale del trasporto attraverso l’ottimizzazione dei percorsi e l’utilizzo di mezzi a minor emissione.
  • sostenere filiere innovative di riciclo, premiando gli offerenti che attivano micro-raccolte o collaborano con enti di ricerca.

L'obiettivo generale è rendere ogni fase della gestione dei rifiuti più sostenibile, riducendo gli impatti ambientali e favorendo l’innovazione tecnologica.
I CAM, inoltre, si affiancano ai requisiti tecnici già previsti dalla normativa vigente e devono essere adattati alle peculiarità territoriali.

Quando?
Il D.M. 7 aprile è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 19 aprile 2025 ed entrerà vigore dopo 60 giorni, ovvero il 18 giugno 2025.

Indicazioni operative

Con l’entrata in vigore del decreto, le stazioni appaltanti sono chiamate ad adeguare la propria attività di progettazione, affidamento e controllo, seguendo indicazioni precise.

Innanzitutto, è fondamentale inserire nei documenti di gara almeno le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dai CAM, come richiesto dall’articolo 57 del D.lg. 36/2023 (Codice Appalti).

L'integrazione dei criteri ambientali non sostituisce gli obblighi normativi vigenti, ma li completa, richiedendo uno sforzo progettuale più accurato per tarare i requisiti ambientali sulle caratteristiche del territorio di riferimento.

Per applicare correttamente i nuovi CAM le stazioni appaltanti dovranno:

  • personalizzare i criteri ambientali in funzione delle caratteristiche territoriali evitando soluzioni standardizzate;
  • progettare nel dettaglio i servizi oggetto di gara, anche in raccordo con le disposizioni ARERA.
  • verificare il rispetto dei criteri ambientali, sia in fase di aggiudicazione sia durante l’esecuzione del contratto;
  • premiare iniziative di riuso e riciclo, valorizzando gli offerenti che si impegnano nella raccolta selettiva di frazioni destinate a filiere di recupero.
  • implementare sistemi di monitoraggio, per tracciare i flussi dei rifiuti raccolti, misurare la qualità della raccolta differenziata e incentivare la misurazione puntuale dei rifiuti prodotti.

Oltre agli aspetti tecnici, il decreto sottolinea anche l'importanza della formazione degli operatori e della sensibilizzazione della cittadinanza, promuovendo campagne informative e programmi educativi per rendere il servizio più efficace.

Per maggiori approfondimenti è possibile consultare sotto il documento allegato al decreto.