Confprofessioni ha reso noto, sul proprio sito internet, di aver chiesto un’audizione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica al fine di discutere delle criticità che emergono dall’obbligo di possedere il green pass per accedere ai luoghi di lavoro previsto dal DL 127/2021, che dal 15 ottobre p.v. interesserà anche gli studi professionali.

Più precisamente, Conprofessioni, auspicando un aggiornamento del “Protocollo anticontagio”, sottoscritto dalle parti sociali al Ministero del Lavoro, per arrivare un corpus unico con le indicazioni operative sulle procedure da utilizzare in azienda, si sofferma, in particolare, sugli studi professionali, dove l’accesso è aperto non solo a dipendenti, lavoratori autonomi e collaboratori, ma anche ai clienti dei professionisti.

La criticità ruota intorno al fatto che ad oggi il DL 127/2021 prevede l’obbligo di possedere il green pass ai lavoratori che accedono al luogo di lavoro, ma non ai clienti (salvi i luoghi in cui l’obbligo è previsto dal DL 105/2021 convertito nella L. 126/2021: ristoranti, bar, musei, piscine, ecc.).

Secondo Confprofessioni, se il cliente non esibisce il green pass, la sicurezza e la salute dei lavoratori di studio non può essere garantita.

Quindi è fondamentale che anche i clienti dei professionisti, come pure altri visitatori, dovrebbero essere tenuti a esibire la certificazione verde per accedere in studio.

Un altro aspetto delicato della norma riguarda la verifica del certificato verde che, nel rispetto della tutela della privacy, non consente la raccolta dei dati, ad esempio, la data di scadenza del green pass.

La norma così com’è potrebbe indurre il professionista a controllare ogni giorno i lavoratori. Viene quindi richiesto di consentire al datore di lavoro di accedere ad alcune informazioni di base del certificato del lavoratore, in un’ottica di semplificazione delle procedure.

Infine, vi sono dubbi anche sul compito, assegnato all'incaricato ai controlli, di trasmettere eventuali violazioni al Prefetto.

Confprofessioni ritiene opportuno conferire al datore di lavoro il potere di trasmettere gli atti al Prefetto a fronte di eventuale segnalazione del lavoratore.