Nessun regime transitorio per i lavoratori domestici croati
A cura della redazione
L’Inps, con la circolare n. 117 dell’1 agosto 2013, ha fornito indicazioni in merito all’accesso al mercato del lavoro subordinato di lavoratori domestici di nazionalità croata.
Come noto, dall’1.1.2013, la Croazia è diventata il 28° Stato membro dell’UE. Così come già specificato dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Interno (circ. congiunta n. 3899/2013), per quanto riguarda l’accesso al mercato del lavoro subordinato, il Governo italiano ha deciso di avvalersi di un regime transitorio di due anni, prima di liberalizzare completamente l’accesso al lavoro subordinato.
Tale regime non si applica, invece, ai lavoratori domestici per i quali l’Italia farà ricorso ad un regime di libero accesso al mercato del lavoro interno. Conseguentemente, i datori di lavoro che intendono procedere all’assunzione di lavoratori domestici croati dovranno adempiere a quanto previsto all’art. 16 bis del DL 185/2008 (L. 2/2009) che, in deroga alla normativa vigente in materia di lavoro (DM 30 ottobre 2007 del Ministero del Lavoro), ha disposto che i datori di lavoro domestico presentino all’Inps le comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione, trasformazione e proroga del rapporto di lavoro.
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