Il Ministero del lavoro, con la circolare 23/12/2008 n.59, ha chiarito che i piloti che svolgono anche lavoratori a terra complementari e sussidiari rispetto a quelli relativi alla navigazione aerea devono essere assicurati presso l'INAIL oltre che avere una polizza assicurativa privata per i rischi legati al volo.
Infatti precisa il Ministero del lavoro se il pilota si limita a svolgere attività legate al volo spetta al datore di lavoro assicurarlo provvedendo ad accendere polizze assicurative presso società private (così come previsto dal DPR 1124/65 e dal Codice della navigazione).
L'obbligo INAIL in questo caso non sorge in capo al datore di lavoro, neanche se il pilota svolge attività a terra che rientrano comunque nelle attività complementari del volo quali ad esempio il controllo della corretta chiusura del portellone o la chiusura del bocchettone per il rifornimento del carburante.
Diverso invece se le attività svolte a terra dal pilota comportano rischi aggiuntivi e diversi rispetto a quelli coperti dalla compagna assicurativa con la polizza privata quali: il rabbocco dell'olio, l'ancoraggio del velivolo a terra e la messa in sicurezza dell'aeromobile.