Mobility Manager: competenze, obblighi e compiti nella redazione del PSCL
A cura della redazione
La realizzazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) non si limita alla redazione di un documento, ma deve essere intesa come la concretizzazione della strategia aziendale nell’ambito del mobility management. È fondamentale che la fase progettuale (analisi e comprensione della mobilità casa-lavoro del proprio personale) sia strettamente connessa alla realizzazione della fase attuativa (identificazione e attuazione di soluzioni volte a incentivare la mobilità sostenibile).
Quali sono dunque gli step che il Mobility Manager deve seguire durante l’iter di redazione del Piano spostamenti casa-lavoro?
Alla base di tutto c’è la raccolta dei dati, come indicato dalle linee guida ministeriali (Decreto Interministeriale n. 179 del 12 maggio 2021, art. 3 comma 5) il mobility manager deve effettuare una “specifica campagna di raccolta dati, tramite un questionario informativo da somministrare a ciascun dipendente”. L’obiettivo è quello di comprendere le attuali abitudini di spostamento, le necessità e la propensione verso l’adozione di soluzioni alternative all’auto privata ad uso individuale. Oltre all’analisi della domanda di mobilità, è inoltre fondamentale approfondire l’offerta di trasporto ed esaminare l’accessibilità della sede lavorativa in ottica di trasporti urbani, piste ciclabili, servizi di mobilità in sharing, parcheggi auto e la presenza di rastrelliere per le bici, disponibilità di spogliatoi ed eventuali servizi salvatempo.
Questa prima fase richiede tempo e impegno: definire le domande da inserire nel questionario, raccogliere risposte, misurare gli impatti, incrociare le informazioni e infine analizzarle in ottica strategica. Queste attività, oltre a essere molto operative sono anche ripetitive: devono essere eseguite ogni anno. Il Mobility Manager può avvalersi di soluzioni software capaci di fornire tutto il supporto necessario semplificando quindi i processi di raccolta e analisi delle informazioni.
Cosa fare quindi con i dati raccolti? Il Mobility Manager deve usarli per identificare iniziative coerenti e quindi incentivare spostamenti più sostenibili da parte dei colleghi, motivando tali scelte all’interno del PSCL. Lo step successivo prevede l’attuazione di tali proposte, che devono essere comunicate in modo efficace e possibilmente supportate da incentivi, così da sensibilizzare e motivare le persone a modificare le proprie abitudini.
Servono quindi vantaggi concreti: abbonamenti a prezzi agevolati, politiche di premiazione o gamification sono strade percorribili ma che devono essere studiate e adattate alla propria realtà. Non va dimenticato che le iniziative proposte devono essere monitorate e tale andamento deve essere riportato e commentato all’interno del PSCL.
Oltre a essere responsabile della redazione del PSCL, il Mobility Manager dovrà essere anche il cardine del cambiamento interno dell’azienda coinvolgendo il resto del personale e monitorando i risultati ottenuti.
L’attuale cambiamento strutturale della mobilità urbana, il turnover delle aziende, oltre alle scadenze normative, rende soggetto il PSCL ad aggiornamenti continui; è quindi fondamentale che il Mobility Manager sia dotato di comprovata competenza professionale e/o esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela ambientale così da facilitare il confronto attivo con gli enti pubblici, con i mobility manager di area e con i fornitori esterni.
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