Il Ministero del lavoro, rende noto sul proprio sito internet che "O passa al CdM la riforma del Tfr così come e' stata scritta, oppure la Lega farà in modo di bloccare tutta la riforma delle pensioni che parte nel 2008", aggiungendo che la Lega e' pronta a presentare un emendamento alla finanziaria per annullare l'attuazione della riforma. Il decreto per la riforma del Tfr dovra' essere approvato dal Consiglio dei Ministri entro il 5 dicembre, mentre le Commissioni parlamentari hanno tempo fino al 5 novembre per formulare il parere. "Dopo il parere delle Commissioni - ha spiegato Maroni - ogni giorno e' buono per portare il Tfr al Consiglio dei Ministri. Cercheremo di portarlo il primo possibile, affinché il primo gennaio 2006 tutto sia pronto per far partire la riforma". Se il risultato dovesse essere la bocciatura del provvedimento, la Lega prenderà l'iniziativa in finanziaria su tutta la riforma. ''Io non credo che possa stare in piedi la prima parte della riforma, quella negativa per i lavoratori, se manca il secondo pilastro - ha sottolineato il Ministro -. sarebbe una riforma monca. E siccome la finanziaria terminerà l'iter parlamentare dopo il 5 dicembre, avremo tempo per presentare un emendamento". Maroni ha ricordato che intorno al Tfr si muovono interessi colossali e ci sono forti pressioni da parte di qualcuno perché la riforma non venga attuata. "Ma 23 parti sociali - ha precisato-, che rappresentano il 90% del sistema economico italiano, sono d'accordo con la riforma. Soltanto una parte, l'Ania, si oppone. Il governo dovrà decidere se rispondere alle richieste delle parti sociali, oppure dell'Ania". Quanto al contributo del datore di lavoro, che secondo l'attuale testo sul Tfr non può essere trasferito ai fondi assicurativi, Maroni ha spiegato che il contributo rientra in un istituto contrattuale: "E' un benefit dell'azienda sul quale io non posso intervenire".