Il Ministero dell'interno, con un comunicato stampa del 27/05/2006, fa seguito alla proposta avanzata solo qualche giorno fa dal Ministero per le politiche sociali di estendere i flussi d'ingresso fissati per il 2006 in 170.000 quote a tutte le 485.000 domande presentate lo scorso 14 marzo, giorno fissato dal Ministero del lavoro per l'inoltro dagli Uffici postali abilitati dei famosi KIT. La proposta ministeriale si basa su questo semplice ragionamento. Delle 485.000 domande presentate la maggior parte si fonda su un rapporto di lavoro già in essere con un cittadino extracomunitario presente irregolarmente sul territorio italiano. Sarebbe quindi assurdo continuare a mantenere vivo un rapporto di lavoro irregolare con un cittadino clandestino. In sostanza il Ministero dell'interno, nel caso in cui dovesse dar luogo alla predetta estensione, non farebbe altro che applicare alla lettera quanto sancito dalla Legge Bossi Fini (ossia il DLgs 286/98 e successive modificazioni) che autorizza il Presidente del Consiglio dei Ministri ad adottare uno o più decreti con i quali fissare le quote di ingresso per lavoro subordinato e autonomo a favore dei cittadini extracomunitari residenti all'estero. L'adozione del DPCM in ogni caso viene effettuata sulla base del parere rilasciato dal Comitato dei ministri, dalla Conferenza unificata stato città - stato regioni autonomie locali e dalle competenti Commissioni parlamentari. Se ciò avvenisse tutti coloro che hanno presentato la domanda lo scorso 14 marzo per ottenere dallo Sportello Unico per l'immigrazione il nulla osta all'ingresso in Italia per motivi di lavoro (Colf e badanti, lavoro subordinato e lavoro stagionale) vedrebbero accolta la loro istanza anche se al di fuori delle prime 170.000 quote originariamente fissate. E' bene precisare che l'estensione delle quote comunque non agisce in automatico. Nel senso che le domande presentate devono essere state compilate correttamente e non devono sussistere motivi ostativi al rilascio del nulla osta. Infatti in caso contrario la domanda presentata viene respinta.