E' di questi giorni la notizia che la Suprema Corte ha rigettato il ricorso per una candidata al concorso per commissario di polizia, a causa della presenza di un tatuaggio in una zona del corpo non coperta dall’ uniforme. Nonostante la tenacia della donna che ha volutamente percorso tutti i gradi di giudizio, le Sezioni Unite (Ord. N.8676 del 28 mar.2023), hanno chiuso definitivamente la vicenda e dichiarato inammissibile il ricorso dell’ aspirante commissario.  In questi mesi il dibattito sui tatuaggi e sulla salute si è arricchito di elementi scientifici, non più opinabili. I tumori maligni della cute rappresentano le neoplasie più frequenti nella popolazione caucasica, in particolare il carcinoma basocellulare, il carcinoma spinocellulare e il melanoma. Diventa importante fare informazione anche nei luoghi di lavoro.

Cosa tratta

Secondo le statistiche ufficiali (AIRTUM) nel 2018 si sono registrati circa mezzo milione di neoplasie maligne di cui circa il 18 % erano tumori cutanei. In Italia i melanomi rappresentano un grave rischio per la popolazione sotto i 50 anni. Parliamo della seconda causa di morte per gli uomini e della terza tra le donne, per quanto riguarda i tumori maligni. Da più parti a livello mondiale viene definito come il Big Killer (della cute).

Diagnosticarlo in fase precoce rimane fondamentale, e una visita dermatologica può essere importante :

  • nella popolazione a rischio, alcune zone più di altre ecc.
  • nei soggetti con fototipo chiaro nei casi di familiarità per tumori cutanei,
  • numerosi nevi melanocitici, lentigginosi di grado marcato,
  • storia di ustioni solari durante l’infanzia e l’adolescenza,
  • uso di lettini UV artificiali, precancerosi cutanee, foto danno,
  • mansioni di lavoro ed esposizione cronica nei lavoratori outdoor
  • lavoratori esposti a sorgenti UV

I medici del lavoro, soprattutto per i lavoratori che operano all’ aperto (edili, agricoli, allevamento, ecc.)  iniziano a consigliare ai soggetti che si sottopongono ai tatuaggi di utilizzare particolari precauzioni per facilitare la diagnosi precoce del melanoma in presenza di numerosi nevi melanocitici. L’informazione rivolta si lavoratori ma anche alla popolazione è volutamente semplificata ed è tesa all’ autodiagnosi con due regole facili anche da ricordare.

  1. La regola dell’ ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Dimensioni >6 mm, Evoluzione rapida) è uno strumento di riconoscimento semplice per la sensibilizzazione dei lavoratori, ma anche dei medici.
  2. La regola del “BRUTTO ANATROCCOLO” è legata al fatto che in un lavoratore i nevi generalmente hanno tutti le medesime caratteristiche. Il “brutto anatroccolo” è un nevo con caratteristiche diverse dagli altri nevi e quindi la possibilità̀ che sia un potenziale melanoma è alta. Diventa un segnale importante quando spicca un nevo diverso per tipo e/o colore in persone che hanno nevi tutti molto simili ( ad es. nevo scuro su lavoratore con nevi e fototipo chiaro, ecc.)

Per tutti questi motivi la prevenzione e l’informazione da attuare anche nei luoghi di lavoro, riguarda i nevi.

  1. Non devono mai essere tatuati.
  2. Nell’ eventualità il tatuatore deve rimanere ad almeno un cm di distanza.
  3. Solo in questo modo è possibile individuare tempestivamente qualsiasi variazione (tipo/colore) dei nevi presenti

Il danno maggiore deriva dall’ uso dell’ inchiostro nero, perché nasconde completamente di nevi, ma anche gli altri colori possono modificare le variazioni soprattutto quelle patologiche.

Allo stesso modo, nevi colorati possono dare origine a falsi positivi, perché poco controllabili e /o male interpretabili, che nel dubbio devono essere asportati, perché è impossibile capire se benigni o maligni (cd melanomi sospetti).

Infine anche le dimensioni del tatuaggio sono importanti, perché più è esteso e più aumenta il numero di nevi mascherati e comunque poco individuabili/controllabili.

Ogni diagnosi tardiva, può diventare una prognosi sfavorevole.

Ultima informazione per chi tende ad avere tanti nevi da giovane. E’ considerato più a rischio di svilupparne altri da adulto, deve controllarsi periodicamente e deve evitare di fare tatuaggi, esattamente come coloro che hanno familiarità con melanomi e/o tumori cutanei.

Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità sono infine presenti storie di persone che hanno scoperto il melanoma e un video riportato qui sotto, entrambi utili per informare i lavoratori sul luogo di lavoro

Quando scade

E' importante fare prevenzione da un lato sui tatuatori e su tutti gli operatori professionali, dall’ altro sui lavoratori in particolare quelli più esposti, ma sulla popolazione tutta. Gli studi ci sono, i documenti e le evidenze sono note, è importante renderli pubblici.

Indicazioni operative

  • Negli ultimi anni il numero di lavoratori tatuati è aumentato significativamente in tutto il mondo. Manca la consapevolezza che la pratica del tatuaggio sia invasiva e non priva di possibili rischi per la salute derivanti dalla contaminazione microbiologica o dalla presenza di sostanze chimiche pericolose negli inchiostri.
  • Anche le stesse procedure di esecuzione del tatuaggio, quando non eseguite da professionisti adeguatamente formati, in condizioni igienico-sanitarie appropriate e in strutture autorizzate, possono essere rischiose.
  • Tatuarsi in sicurezza, significa rivolgersi a un operatore abilitato che opera in un locale autorizzato rispettando le principali norme igienico-sanitarie ma essere anche adeguatamente informato sui possibili rischi e situazioni in cui è addirittura sconsigliato farlo ovvero controindicato.
  • Prima dell’esecuzione del tatuaggio, l’operatore qualificato deve fornire informazioni chiare e comprensive sui rischi e solo dopo aver preso conoscenza della chiara comprensione potrà far firmare il consenso informato. 
  • Guarda il video tratto dal webinar “Il melanoma nascosto nel tatuaggio”, promosso dall’Intergruppo Melanoma Italiano – IMI. 
  • Come emerge dalla storia raccontata da Massimo, in alcune situazioni sottoporsi a un tatuaggio può essere particolarmente controindicato. La presenza di nevi o altre lesioni pigmentate nell’area da tatuare è uno dei casi perché è fondamentale consentire il controllo dei nevi e le loro eventuali modificazioni di forma e colore.