Maternità e occupazione: il progetto della Lombardia non viola la privacy
A cura della redazione
Il Garante della privacy, con la newsweek del 10/09/2010 n.341, ha reso noto che il Ministero del lavoro potrà fornire alla Consigliera di parità della regione Lombardia, i dati riferiti alle lavoratrici madri che si sono dimesse nel periodo 2005-2008 al fine di realizzare il progetto di ricerca sulla maternità e l’occupazione finanziato dalla Regione.
Il progetto ha come obiettivo l'analisi delle motivazioni che spingono le neomamme a lasciare il lavoro e la creazione di uno sportello telematico che offra servizi informativi e interattivi dedicati. E' previsto che le donne siano contattate telefonicamente e informate circa la modalità di raccolta e trattamento delle loro informazioni personali e lo scopo dell'iniziativa. Per realizzare questa finalità la Consigliera di parità deve poter acquisire dal Ministero una serie di dati: nome, data di nascita, numero telefonico, anno inizio lavoro, anno dimissioni e azienda delle lavoratrici madri.
Il Garante della privacy ha però ricordato che le informazioni possano essere trattate unicamente per tale scopo e quindi conservate presso la Consigliera di Parità non oltre il termine della durata della progetto. Ha inoltre disposto, in caso di pubblicazione dei dati, la diffusione in forma aggregata o secondo modalità che non rendano comunque identificabili i soggetti.
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