Assindatcolf, con il comunicato stampa del 2/10/2019, ha bocciato la proposta che si vuol inserire nella bozza del DDL della Legge di Bilancio 2020 volta a rendere sostituto d’imposta anche il datore di lavoro domestico.

Questo infatti farebbe incrementare non solo gli adempimenti legati alla gestione del rapporto di lavoro domestico, ma anche e soprattutto i costi di gestione, dato che oltre al versamento contributivo e alla retribuzione netta concordata con il lavoratore, la famiglia dovrebbe farsi carico di versare anche l’Irpef per il proprio dipendente.

Al fine di scongiurare che questa ipotesi diventi realtà con conseguenze pesantissime per le famiglie, è stato chiesto di avviare un confronto sul tema del lavoro domestico, convocando un tavolo specifico per discutere in modo organico di come valorizzare il comparto, con meccanismi premianti come la deducibilità dei costi, e non di come continuare a penalizzarlo come nel caso del reddito di cittadinanza o nell’ipotesi di alzare il salario minimo orario. Il risultato sarebbe solo quello di incentivare il lavoro irregolare, nero e grigio.