INAIL ha pubblicato una fact sheet che analizza l’andamento delle malattie professionali nel comparto del settore commercio al dettaglio

 

Cosa tratta?

Secondo gli ultimi dati dell’Annuario statistico italiano (ISTAT 2022) nel 2020 il settore commercio al dettaglio (Divisione Ateco G47), annoverava 547.264 imprese (168.187 operanti nel settore merceologico alimentare e 379.077 in quello non alimentare) e 1.783.818 addetti (rispettivamente 732.526 e 1.051.292). Questi numeri sono caratterizzati dalla prevalenza di microimprese, con una media di 3,3 addetti ciascuna.

All’interno di un negozio al dettaglio gli operatori possono svolgere diversi tipi di attività: la sistemazione delle merci in appositi ripiani di scaffalature, l’allestimento delle vetrine di esposizione, la pulizia e la sistemazione del negozio e l’attività di vendita al pubblico. L’attività lavorativa si svolge prevalentemente all’interno dei locali di vendita.

I principali fattori di rischio per la salute degli operatori, riportati in letteratura, sonoosture fisse mantenute per lunghi periodi di tempo (per esempio la postura in piedi di commessi), la movimentazione manuale dei carichi per la sistemazione di scatole e merci, i movimenti ripetuti degli arti superiori durante le operazioni di cassa nei supermercati, stress lavoro-correlato da contatto con il pubblico e da paura di furti e rapine, i rischi di tipo infortunistico quali scivolamenti, cadute dall’alto, tagli e punture, ecc..

Il numero di denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2022 è pari a circa 60.000 (dato aggiornato ad aprile 2023). Rispetto al 2021 (55.201 denunce) si registrano quasi 5.500 casi in più, pari al +9,9%. Dai dati della banca dati statistica Inail, si evince come, dal 2017 al 2022 ci sia stato nel commercio al dettaglio un incremento delle denunce di malattie professionali.

In particolare, le patologie degli arti superiori sono più evidenti tra le donne rispetto agli uomini, con la sindrome della cuffia dei rotatori e la sindrome del tunnel carpale ai primi posti con il 21,6% e il 20,2% nelle donne rispetto al 18,9% e il 10,6% tra gli uomini. Nel sesso maschile, invece, sono maggiormente segnalati le ernie di altro disco intervertebrale (15,1%) e i disturbi dei dischi intervertebrali (4,2%).

 

Quando entra in vigore?

Scheda informativa del 3 giugno 2024.

 

Indicazioni operative

Dall’analisi dei dati presentati nella scheda emerge che, in questo settore, il rischio da sovraccarico biomeccanico negli addetti alla cassa dei supermercati, rappresenta uno tra le più grandi problematiche, in particolare un rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, caratterizzato prevalentemente da movimenti altamente ripetitivi, associati a postura incongrua, ritmi di lavoro elevati e inadeguata organizzazione del lavoro.

Una postazione di lavoro ergonomica potrebbe garantire ai lavoratori una riduzione del rischio biomeccanico. I parametri ergonomici dovrebbero essere considerati già in una fase di progettazione della postazione di lavoro.

Le altre patologie rilevanti nel settore sono quelle della colonna vertebrale (ernie e disturbi dei dischi intervertebrali) legate alla movimentazione manuale dei carichi (MMC).

Per la prevenzione è fondamentale agire sull’organizzazione del lavoro ottimizzando gli orari e i turni di lavoro e inserendo o migliorando la distribuzione delle pause, allo stesso modo ridurre il peso dei carichi da movimentare o utilizzare strumenti di ausilio.

È necessario anche prevedere l’informazione e la formazione dei lavoratori e instaurare, con il medico competente, un programma di sorveglianza sanitaria.