Conflavoro PMI, sul proprio sito internet, ha messo in risalto che c’è un vuoto normativo pericoloso relativo alla cassa integrazione e che va colmato immediatamente in sede di conversione del D.L. 41/2021 e che riguarda l’ìultima settimana di marzo 2021.

Più precisamente le aziende che hanno fruito degli ammortizzatori sociali Covid-19 previsti dalla Legge 178/2020 in modo consecutivo, dopo il 26 marzo 2021 non avranno più copertura dato che le nuove serttimane previste dal D.L. 41/2021 decorrono dal 1° aprile p.v.

Quindi con il 26 marzo 2021, scadenza delle 12 settimane di cui alla Lagge di Bilancio, se utilizzate in continuità, le aziende si ritroveranno a non poter licenziare e a dover gestire, senza alcun sostegno, i propri dipendenti che non riceveranno la nuova tranche della cassa prima del 1° aprile 2021.

Conflavoro PMI ha avanzato una proposta per un provvedimento che permetta la continuità di cassa a tutte queste aziende anche per gli ultimi giorni di marzo, chiedendo che possano anticipare la richiesta di una settimana rispetto alla tabella di marcia del DL Sostegni.

Inoltre Conflavoro ha chiesto che non ci sia obbligo di iscrizione ai Fondi di solidarietà, come invece richiede FSBA, anche se il Tar ha ampiamente chiarito la questione e questa richiesta è illegittima.