Il Ministero del lavoro, con la lettera circolare 15/03/2011 prot. n.3472, ha diramato ai propri uffici le indicazioni che devono essere seguite dagli organi ispettivi al fine di contrastare il lavoro nero così come anticipato dallo stesso ministero durante l’incontro del 16 febbraio u.s.
Viene prima di tutto ribadito che la vigilanza ha come finalità quelli di contrastare le irregolarità di natura sostanziale, ossia i comportamenti che costituiscono una lesione dei livelli di tutela delle condizioni di lavoro.
Tra i principali obiettivi che le ispezioni dovranno perseguire il Ministero ricorda, oltre a quelli relativi al lavoro nero, quelli sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, la corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, le false prestazioni nel settore agricolo, gli appalti illeciti, l’impiego di stranieri irregolari, l’elusione contributiva e l’occupazione illecita di minori.
La lettera ministeriale sottolinea anche la differenza tra ispezione e controllo. Mentre la prima punta a far emergere le irregolarità, a individuare i responsabili e sanzionare i comportamenti illeciti (quindi una vera e propria attività di polizia), il controllo presuppone un’attività più generale finalizzata a monitorare il complesso dei fenomeni più significativi, nonché ad individuare le situazioni di patologia predisponendo le azioni di contrasto.
I settori produttivi che saranno oggetto di verifica sono quelli più a rischio di irregolarità, ovvero: l’edilizia, l’agricoltura e i pubblici esercizi.