On line la cartina dell’Italia interattiva con le diverse FAQ divise per area di rischio Covid-19
A cura della redazione
Il Governo ha messo on line una cartina interattiva dell’Italia, divisa nelle tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio (gialla, arancione e rossa), per le quali sono previste specifiche misure restrittive, che consente di visualizzare le diverse FAQ in relazione alla Regione d’interesse.
In base alle Ordinanze del Ministro della Salute del 4 novembre, 10 novembre e del 13 novembre sono ricomprese:
- nell'Area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.
- nell'Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria.
- nell'Area rossa: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d'Aosta.
La sezione faq, inclusa la mappa esemplificativa, tiene conto esclusivamente delle misure introdotte da disposizioni nazionali.
Le Regioni e le Province autonome possono adottare specifiche ulteriori disposizioni restrittive, di carattere locale, per conoscere le quali è necessario fare riferimento ai canali informativi istituzionali dei singoli enti.
Riguardo agli ambienti di lavoro, siano essi collocati nell’area rossa, arancione o gialla, viene sottolineato che l’obbligo di utilizzare gli strumenti di protezione individuale (es: mascherine) sussiste nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private, e quindi anche negli studi professionali, ad eccezione dei casi in cui l’attività si svolga individualmente e sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
Ove l’attività professionale comporti comunque un contatto diretto e ravvicinato con soggetti non conviventi o lo svolgimento in ambienti di facile accesso dall’esterno o aperti al pubblico, e non sia possibile rispettare in modo continuativo la distanza interpersonale di almeno un metro, occorre sempre utilizzare gli strumenti di protezione individuale, nel rispetto anche delle altre prescrizioni previste dai protocolli di sicurezza anti-contagio.
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