Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il Dpcm 24 ottobre 2020 contenente le nuove misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 fino al prossimo 24 novembre, tra le quali la raccomandazione ad utilizzare lo smart working in tutti i casi in cui la prestazione possa essere svolta a distanza.

Il DPCM, che sostituisce quelli del 13 e 18 ottobre 2020, in ordine alle attività professionali raccomanda ancora che: siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva; siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l'obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti; siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.

Inoltre sull'intero territorio nazionale tutte le attività produttive industriali e commerciali, devono rispettare i contenuti del protocollo  condiviso  di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di  lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali contenuto nell'allegato 12, nonché, per i rispettivi ambiti di competenza, il protocollo condiviso per i cantieri (allegato 13) e quello per il settore del trasporto e della logistica sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14.

Viene confermato l’obbligo di avere sempre con se la mascherina e di indossarla nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, salvo che sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto alle persone non conviventi. L’obbligo della mascherina si affianca al distanziamento fisico e all’igiene costante e accurata delle mani.

Gli spostamenti sono consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.

Chi ha sintomi (infezione respiratoria e febbre oltre i 37,5 gradi) è tenuto a rimanere a casa.

Corsi e convegni in presenza sono sospesi. Rimane invece la possibilità della formazione a distanza.