Le linee guida aggiornate per applicare la normativa CLP
A cura della redazione
Il regolamento CLP, che indica classificazione, etichettatura e modalità di imballaggio di sostanze e miscele, può risultare complesso da applicare, anche in virtù delle frequenti modifiche che vengono per apportate. Per questo motivo l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, pubblica periodicamente alcuni documenti di orientamento. A novembre 2024 è uscita la versione aggiornata “Guidance on the Application of the CLP Criteria”.
Cosa tratta
Il regolamento (CE) n.1272/2008, ovvero la cosiddetta normativa CLP è in continua evoluzione, come abbiamo recentemente visto nelle modifiche introdotte a novembre 2024.
Il regolamento CLP impone requisiti di identificazione, etichettatura, imballaggio che sono vincolanti in tutta l’Unione Europea, ma tenersi aggiornati e applicarli correttamente non è un esercizio banale.
Per questo motivo l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, pubblica periodicamente sul proprio sito documenti di orientamento relativi al CLP, ma anche al regolamento REACH sulla gestione degli agenti chimici e al regolamento PIC su esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose.
A novembre 2024 è stata pubblicata la linea guida aggiornata che offre orientamenti per l’applicazione dei criteri del regolamento CLP “Guidance on the Application of the CLP Criteria”, attualmente disponibile solo in lingua inglese. La guida viene elaborata con il coinvolgimento delle parti interessati, fra cui rappresentanze dell’industria produttrice.
I contenuti della linea guida
La novità più evidente di questo aggiornamento è la divisione in diversi documenti della linea guida, precedentemente costituita da un unico documento, per renderla ancora più fruibile e pratica.
Oltre al documento di introduzione, che fornisce una panoramica dei contenuti trattati, la linea guida si compone di altri quattro documenti:
- Parte1 – principi generali relativi alla classificazione, che fornisce, ad esempio, indicazioni su come eseguire correttamente la classificazione e le informazioni sulla sostanza o sulla miscela da raccogliere;
- Parte 2 – pericoli fisici, che indica metodologie di test e valutazione dei dati per classificare sostanze e miscele in base ai pericoli fisici. Questa parte è stata aggiornata con le nuove classi di pericolo che tengono conto degli sviluppi tecnologici e scientifici, dell’aggiornamento delle linee guida sui test da eseguire. Inoltre, vengono chiariti i criteri di comparabilità fra metodologie EU e UN e sono stati rimossi i riferimenti alla Direttiva sulle sostanze pericolose (DSD);
- Parte 3 – pericoli sanitari, dove vengono esposti i criteri per la classificazione in base agli effetti sul corpo umano. Con l’aggiornamento è stata inserita una sezione sull’alterazione del sistema endocrino (ED HH).
- Parte 4 e Part 5 – pericoli ambientali e pericoli aggiuntivi, a cui sono stata aggiunte una sezione sulle sostanze che interferiscono con il sistema endocrino nell’ambiente e una sezione sulle sostanze persistenti, mobili e tossiche (PMT e vPvM) e le sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT e vPvB).
L’Agenzia sottolinea che per comprendere i criteri applicati, è importante consultare la Parte 1, prima di procedere con il resto.
Complessivamente, la linea guida fornisce indicazioni fondamentali per i fabbricanti, per assicurarsi il rispetto della normativa.
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