Le sezioni unite della Corte di Cassazione, mettendo fine a contrastanti orientamenti giurisprudenziali, stabilisce che l'impiego di lavoratori extracomunitari privi dell'autorizzazione al lavoro non costituisce reato. La questione è sorta in riferimento alle continue modifiche della disciplina sull'immigrazione: la L. 40/98 ha introdotto una nuova ipotesi di reato, l'assunzione di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, e, nel contempo, ha abrogato la contravvenzione relativa all'assunzione di extracomunitari sprovvisti dell'autorizzazione al lavoro. L'autorizzazione al lavoro e il permesso di soggiorno sono infatti provvedimenti amministrativi aventi natura e finalità diverse, con procedimenti autorizzatori diversi: di conseguenza le modifiche legislative non hanno semplicemente riformulato le modalità di offesa penalmente rilevanti di un medesimo bene giuridico ma hanno dato vita ad un vero e proprio mutamento della stesso oggetto di tutela.