Capire tutte le non conformità di sicurezza e salute può ridurre le situazioni dannose. Già dagli anni '70 basandosi sul lavoro di Heinrich degli anni '30, è stata evidenziata la correlazione tra gli incidenti principali e quelli con danni minori o assenti. Questa relazione è tesa a sottolineare l'importanza di prevenire tutti i rischi, in modo da ridurre in maniera significativa la potenzialità di incidenti molto più gravi. La cultura della sicurezza aziendale, intesa prima di tutto come consapevolezza che le non conformità possono e devono essere risolte, diventa di importanza cruciale. In questo senso, si può arrivare a sostenere che le cose possono anche andare male, ma devono essere approfondite e richiedono analisi appropriate. Capire ed investire per comprendere le eventuali conseguenze di "cosa succede se" in anticipo, può diventare un ottimo investimento che riduce e azzera i costi del post-evento.

Cosa tratta

Il famosissimo triangolo degli incidenti, pubblicato da Bird negli anni settanta dello scorso secolo, e che derivava direttamente dallo studio di Heinrich degli anni trenta, ha ampiamente dimostrato che esiste una correlazione tra i principali incidenti e i piccoli infortuni e tutto quello che entra nella dizione di “near miss” in Italia tradotti come quasi incidenti/quasi infortuni. I numeri nel corso degli anni, sono stati ampiamente contestati, sicuramente variano da paese a paese al variare della normativa applicabile, ma in ogni caso hanno evidenziato chiaramente una relazione tra gli eventi minori e quelli più gravi. Questo dato di fatto oggettivo, ha stimolato il ragionamento che ormai è alla base di tutti i sistemi di prevenzione, che prevede che se si riduce la possibilità di un evento dannoso a qualunque livello, di fatto si riduce il potenziale di esiti ben più catastrofici. Questo non significa che le organizzazioni, debbano spendere tempo e denaro per valutare i rischi più banali, o iniziare a trattare con misure di prevenzione e protezione anche i rischi meno probabili.Il triangolo degli incidenti rimane fondamentale a livello culturale. Un’organizzazione che non vede o non è a conoscenza delle non conformità di SSL presenti, ha maggiori probabilità di andare incontro ad eventi dannosi e/o catastrofici. Il tutto può e deve essere ricondotto in termini di cultura della sicurezza. Accettare che alcune cose, nell’ambito del normale andamento aziendale, possono andare diversamente da come ci si aspetta, analizzando i fatti, ne previene il ripetersi. Questi eventi, nell’ ambito di un corretto sistema di gestione, richiedono un’indagine attenta. Capire le cause delle carenze riscontrate, aiuta sicuramente ad evitare che la non conformità si ripeta, ma soprattutto che la cosa non si ripeta in maniera molto più grave. L'esempio classico è il near miss. Non avendo causato danno, viene di norma sottovalutato, e spesso nemmeno rilevato nella cultura industriale italiana. In questo senso la formazione, sviluppa la sensibilità necessaria, per percepire gli eventi, e l’importanza della sua segnalazione. Quando invece siamo alle prese con la classica indagine infortuni, si è di fronte alle conseguenze di un evento dannoso che si è già realizzato ed è troppo tardi per ragionare su come possa essere evitato. Nelle normali indagini, ci si muove nell’ambito dell’analisi delle cause e quasi sempre si evince che le cause principali vadano ricercate nel fallimento del sistema di gestione della SSL.

In questo senso, appare ben più  importante, chiedersi il “what if” (cosa succede se) di fronte ad un near miss che è successo, o peggio è già successo più volte, come questo rischio possa trasformarsi in qualcosa di diverso e di ben peggiore, anziché sviscerare nel dettaglio le cause di un incidente già successo. Se la formazione, come sopra detto è una delle misure di trattamento più importanti per implementare la cultura delle non conformità e quindi dei near miss, dovremmo chiederci cosa succede se (what if) se la formazione non raggiunge gli obiettivi sperati, se i lavoratori non comprendono correttamente il messaggio, ma anche più semplicemente se viene perso il registro della formazione, o vengono persi dei file di firme/presenze e non ne abbiamo più accesso. Questo semplice percorso di analisi porta a stabilire misure di controllo forti, lungo tutto il percorso del rischio rilevato. Spesso sono misure semplici da stabilire e da attuare. Il vantaggio è che forniscono sempre nuove riflessioni e nuovi livelli di prevenzione che in altro modo sarebbero prese in considerazione solo dopo che si è verificato un evento anche grave. Accettare il fallimento del sistema di gestione e di conseguenza della Governance, significa anche evidenziare che l’ambito culturale è quello in cui è necessario concentrare gli sforzi più importanti per sviluppare in maniera partecipata, una serie di misure di prevenzione ma anche di controllo che siano in grado di evitare che i rischi si possano trasformare in eventi ben più gravi e dannosi. Nel 2023 deve essere chiaro a tutti, che il tempo impiegato, gli sforzi effettuati ma anche i costi sostenuti siano da considerare come investimenti che prevengono danni, piuttosto che meri costi come peraltro era ritenuto negli anni settanta dello scorso secolo.

Comprendere che si sono verificate non conformità e/o near miss di salute e sicurezza, ma anche ambientali, crea le fondamenta di una cultura della sicurezza proattiva che previene il verificarsi di situazioni potenzialmente molto più dannose. La governance sostenibile di questi ultimi anni, deve aiutare a far crescere nuove consapevolezze e nuovi modi di operare che si esplicitano anche attraverso la consapevolezza e la cultura dei near miss.