Lo sappiamo tutti e lo sappiamo bene, ma sembra non interessarci. I problemi alla guida sono in primis legati alla distrazione del conducente. L’ormai immancabile cellulare, il famoso multitasking, così come l’assenza di politiche e tecnologie adeguate e rigorose, continuano a mietere vittime dirette e indirette. Tutti gli utenti della strada sono coinvolti e non solo chi guida, ma anche chi senza colpe incontra il distratto di turno. Man mano che passano gli anni, il problema è diventato urgente. Ad oggi non ci sono soluzioni efficaci per gestire questo tipo di rischio, che è diventato di fatto predominante su tutti gli altri. L'informazione, la sensibilizzazione e soprattutto la formazione mirata, possono cambiare alcuni comportamenti. 

Cosa tratta:

A livello mondiale ormai, quando si ragiona sulle cause degli incidenti mortali, si parla dei 5 fattori fatali:

  1.    Guida imprudente e mancata precedenza
  2.    Guida in stato di ebbrezza e droga,
  3.    Mancato uso della cintura di sicurezza,
  4.    Velocità eccessiva
  5.     Guida distratta, compreso l'uso del cellulare.

Ma raramente, si associa la distrazione al lavoro e gli esiti non vengono trattati come rischi lavorativi. Di fatto quindi stiamo parlando di infortuni mortali sul lavoro, in una società in cui i veicoli sono sempre più dotati di telefoni, sistemi di navigazione e infotainment e altre tecnologie anche emergenti. Quello che invece è importante da ricordare è che tutto ciò che distoglie la concentrazione oppure le mani e/o gli occhi del conducente dalla gestione del veicolo e dall’ attenzione che bisogna avere sulla strada è fatale. Nelle grandi città, dove spostarsi con le due ruote è ormai più una necessità che una scelta, guidare un motociclo, mentre si messaggia o si usa il cellulare può essere fatale. Banalità che mietono vittime ogni giorno. La politica, così come i mass media, sono ancora focalizzati sui comportamenti di chi tiene in mano un telefono, anche perché vietato dal codice della strada. Ma l’insieme di tutte le distrazioni (visive, uditive, cognitive, comportamentali), sono altrettanto illegali ma molto più mortali. I telefoni e tutti i sistemi a bordo dei veicoli, rappresentano la forma più elementare di distrazione nel 2023, ma occorre ricordare che non sono le uniche cause. Chi frequenta una tangenziale (una qualsiasi, Roma, Milano, ecc.)  nelle ore di punta, può vedere persone mangiare, bere (anche acqua, ma non solo), fumare, truccarsi e pettinarsi. C’è chi legge il quotidiano, o chi ne approfitta per sbrigare del lavoro.

Anche nei verbali degli agenti di polizia, ma anche nelle sentenze della suprema corte, si trovano termini che ormai sono diventati ricorrenti:       

  • Mancata attenzione
  • Guida imprudente  
  • Guida pericolosa

Il codice della strada, così come il buon senso, obbligano i conducenti ad essere sempre concentrati alla guida, ma incredibilmente è diventato difficile. Troppi stimoli, qualche dipendenza, ansia e stress, e concentrarsi sulla guida è diventato secondario per molti di noi.

I dati

Le aziende che hanno analizzato i filmati delle flotte aziendali, (parliamo di milioni di ore di filmati), semplicemente confrontando i conducenti che hanno avuto collisioni con quelli che non li avevano avuti, hanno riscontrato che i primi erano più distratti. Altri studi, anche questi con milioni di ore di guida, affermano che la distrazione contribuisce per il 75/80 % degli incidenti e per il 65% dei near miss. I dati inerenti all’utilizzo dei telefoni cellulari, sono concordi nel confermare che almeno il 50 % degli automobilisti utilizza il cellulare alla guida, e non solo per parlare. Ormai si può anche usare per guardare la tv, la partita, un film. Tutti gli studi, da anni confermano che il cervello umano non è adatto al multitasking, contrariamente a quanto si possa pensare. L’attenzione umana rimane limitata e passando da un compito all’ altro, semplicemente oltrepassiamo la capacità di impegno. Viene spesso descritta una sorta di cecità, chiamata in molti modi (cecità cognitiva, cecità attenzionale, cecità disattenzionale, ecc) che in sostanza vuole rappresentare questo superamento delle capacità in una sorta di vera e propria cecità. Il risultato è palese : i conducenti guardano la strada davanti a sé, ma non vedono o realizzano cosa realmente ci sia. Come se fossero ciechi. Ancora numeri alla mano chi guida mentre parla al telefono (con o senza vivavoce poco importa) :

  • Ha quattro volte più probabilità di fare incidenti, rispetto a chi non è distratto
  • Non si accorge/non vede dei pericoli
  • Ha tempi di risposta molto più lunghi, di fronte a qualsiasi pericolo immediato.

Uno studio sulla distrazione che ha fatto molto discutere, ha dimostrato che un conducente rimane distratto fino a 27 secondi DOPO aver dato un comando vocale, oppure DOPO aver ignorato una notifica del telefono. Nel rispetto dei limiti urbani, un’auto a 50 km/h, in quei 27 secondi percorre quasi 400 metri “nel buio” della distrazione. Il tutto sembra complicato dalla crescente dipendenza al cellulare. Nessun conducente è disposto a spegnere il proprio dispositivo, tutti hanno situazioni di emergenza improrogabili.

Le organizzazioni devono quindi rivolgere la massima attenzione a tutti quei segnali, spesso comportamenti, qualche volta near miss, che vengono definiti come indicatori della distrazione dei conducenti. In primis gli incidenti, ma anche i mancati incidenti, tutti i danni accidentali, così come comportamenti distratti e segnalazioni, sono tutti segnali di una scarsa attenzione del conducente in questione, che per le questioni più diverse, rimane comunque molto più a rischio degli altri colleghi.

Le conclusioni, sono abbastanza tristi. Nel 2023, l’unica cosa efficace appare una politica di tolleranza zero a cui nessuno sarebbe mai voluto arrivare. Un attento monitoraggio dei conducenti, e l’implementazione di soluzioni tecnologiche (telecamere, app che bloccano i telefoni, ecc), possono ridurre alcuni effetti e fare da deterrente, ma non sembrano soluzioni definitive. L’informazione, la sensibilizzazione e la formazione possono aiutare, soprattutto nei confronti di tutti coloro che sono ancora convinti che sono in grado di fare molte cose contemporaneamente e/o di quelli che hanno tutte le urgenze più impellenti azienda.

Indicazioni operative

Procedure e politiche aziendali: devono includere il divieto di usare il cellulare anche con vivavoce o altro dispositivo durante la guida. Per qualsiasi comunicazione di lavoro, devono fermarsi o accostare. Qualsiasi tecnologia (navigazione ecc) deve essere impostata prima di partire. Occorre poi sensibilizzare l’intera organizzazione a non chiamare i colleghi mentre sono in viaggio, ma soprattutto i conducenti a concentrarsi esclusivamente sulla guida mentre sono al volante. Attenzione estrema infine a chi guida per lavoro su due ruote.

Tecnologia: Diverse app sono già di aiuto e possono di fatto mettere i cellulari aziendali in modalità silenziosa e/o attivando blocchi durante al guida, ma occorre fare attenzione ai telefoni personali, sempre presenti. Diverse organizzazioni stanno sperimentando telecamere che opportunamente potenziate da IA possono inviare avvisi in caso di distrazione. (agli autisti, ma anche ai loro preposti se si vuole). Ad oggi però monitorando lo sguardo non è possibile evitare la chiamata in vivavoce ad esempio.

Controlli:  Da sottolineare che la polizia stradale (con furgoni mobili) e una serie di comuni, hanno iniziato a installare autovelox che riescono tramite telecamere ad alta risoluzione e IA, a stabilire con certezza se il conducente stia o meno usando il cellulare alla guida. Le ultime versioni sono in grado di far scattare foto direttamente al telefono di conducente, che poi viene fermato sul momento. Il tutto viene tramutato in sanzione e punti per la patente e/o a seconda dei casi (e dello stato della patente) possono diventare ritiri. Diverse aziende infine hanno implementato sistemi di segnalazione da parte degli utenti della strada sui propri mezzi aziendali resi più riconoscibili allo scopo. Chiunque osservi comportamenti poco corretti, è invitato a chiamare l'azienda e segnalare l'accaduto.