La maggior parte dei sistemi di monitoraggio incentrati sulla salute dei lavoratori o sullo sviluppo sostenibile, come il quadro degli indicatori globali per gli obiettivi di sviluppo sostenibile, include un indicatore sul ruolo degli infortuni sul lavoro ma pochi dispongono di un indicatore relativo all’incidenza delle malattie professionali. Da qui l’esigenza di un nuovo indicatore globale.

Cosa tratta?

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) stimano che solo 363.283 (19%) su 1.879.890 decessi correlati al lavoro a livello globale nel 2016 siano stati dovuti a infortuni, mentre 1.516.607 (81%) sono stati dovuti a malattie.

Per colmare questa lacuna è stato presentato un nuovo indicatore globale, con il supporto dei Centri di collaborazione di Cina, Iran, Italia e Sud Africa. L’OMS ha definito l’indicatore come il “tasso di mortalità per 100.000 abitanti in età lavorativa da malattie attribuibili a selezionati fattori di rischio professionale, per malattia, fattore di rischio, sesso e gruppo di età”.

In qualità di Centro di collaborazione dell’Oms per la salute dei lavoratori, l’Inail ha partecipato allo studio e alla costruzione dell’indicatore, sia per quanto riguarda lo sviluppo metodologico dell’indicatore, sia fornendo le informazioni relative all’attuale sistema nazionale di monitoraggio delle malattie professionali. La comparazione fra i sistemi dei diversi paesi che hanno contribuito allo studio dimostra come il sistema italiano sia già pronto per l’integrazione del nuovo indicatore, che, promuovendo confronti sistematici tra dati assicurativi e dati provenienti dai sistemi di sorveglianza epidemiologica, potrebbe rinforzare il sistema assicurativo nazionale e aumentare la capacità di stimare la frazione occupazionale del carico di malattia.

Tra i punti di forza del nuovo indicatore, la possibilità di

  • tracciare la grande maggioranza del totale stimato dei decessi correlati al lavoro,
  • restituire stime meno soggette ad errori, rispetto ad altri metodi di raccolta dati,
  • poter essere utilizzato anche per monitorare altri argomenti sanitari, tra cui le malattie non trasmissibili.

Tra i punti di debolezza invece l’indicatore:

  • elabora solo i decessi per coppie esposizione-malattia per le quali ci sono prove sufficienti,
  • non include la mortalità tra i bambini lavoratori,
  • né la mortalità dovuta a esposizioni secondarie o intergenerazionale dovuta a fattori di rischio professionali.

Quando entra in vigore

Il nuovo indicatore è presentato in un articolo scientifico pubblicato il 1° giugno 2023 sul Bulletin of the World health organization ed è disponibile anche attraverso l'applicazione dell’Oms sul carico delle malattie occupazionali che mette a disposizione una mappa interattiva, uno strumento di disaggregazione dei dati per regione, sesso e fascia di età e uno strumento per il download dei dati.

Indicazioni operative

Il nuovo indicatore potrà migliorare i sistemi di monitoraggio della salute dei lavoratori, incrementando l’attenzione sull’impatto delle malattie professionali e contribuendo a promuovere la ricerca su misure e interventi di prevenzione.