L’INAIL, con la circolare n. 48 del 9/11/2023, ha reso noto che sono stati ampliati i compiti dell’assistente sociale dell’istituto assicurativo al fine di favorire l’integrazione degli interventi per il recupero dell'integrità psicofisica del lavoratore vittima di infortunio e di malattia professionale e ad assumere un ruolo proattivo nella erogazione dei predetti interventi, fornendo un contributo essenziale alla presa in carico degli assistiti, dei loro familiari caregiver e dei superstiti, anche in sinergia con gli altri enti e organismi del territorio.

Infatti, l’infortunio sul lavoro è un evento traumatico, improvviso, incontrollabile e imprevedibile che espone il lavoratore a uno sconvolgimento della propria esistenza, a causa della messa in discussione degli equilibri relazionali che nel tempo erano stati costruiti (con sé stessi, in famiglia, a lavoro, nelle relazioni interpersonali e sociali). Alle problematiche di tipo sanitario, spesso si accompagnano un’importante sofferenza psicologica ed emotiva, difficoltà ad accettare la condizione di disabilità, perdita dell’autostima e del senso di autoefficacia, problematiche nei rapporti interpersonali, necessità di ridefinizione dei ruoli sociali ricoperti precedentemente l’evento lesivo (condizione familiare, lavorativa ed economica).

Secondo l’INAIL un ruolo essenziale è svolto dalla figura dell’assistente sociale che, sulla base delle competenze specifiche e dell’adozione di un approccio globale e unitario, è in grado di leggere e trattare la complessità e la molteplicità delle esigenze dei lavoratori vittime di infortunio e/o di malattia professionale. Inoltre supporta e facilita la predisposizione di risposte articolate e personalizzate; garantisce una visione di insieme e di raccordo tra i diversi interventi e prestazioni offerti dall’Istituto e promuove e cura l’attivazione di sinergie e reti istituzionali oltre a mettere a disposizione dei livelli decisionali analisi mirate a favorire uno sviluppo dei servizi e degli interventi costantemente orientato all’inclusione e all’esercizio dei diritti di cittadinanza.

Sul piano delle funzioni e delle attività svolte dalla figura professionale dell’assistente sociale, va evidenziato che l’assistente sociale INAIL, definito contrattualmente funzionario socio educativo, operando in via autonoma e in collaborazione con le altre figure professionali all’interno dell’équipe multidisciplinare, svolge le attività finalizzate a migliorare, con una tempestiva presa in carico dell’assistito, le condizioni fisiche e psicologiche dello stesso con l’obiettivo di recuperarne al massimo e nel più breve tempo possibile le funzioni lese, ovvero di valorizzare e potenziare le sue capacità residue al fine di consentirne il pieno recupero sociale e lavorativo.

Inoltre l’INAIL ha individuato, quali attività specifiche della professione, le attività di presa in carico, l’assistenza ai familiari superstiti di lavoratori deceduti sul lavoro e la pianificazione e coordinamento dei progetti riguardanti il reinserimento.

A tal proposito vengono dettagliatamente descritte le funzioni spettanti alle varie figure che ricadono nel concetto di assistente sociale.

Prima di tutto l’assistente sociale di direzione territoriale/provinciale. Si tratta di figura professionale che, in linea con gli obiettivi strategici dell’Istituto e quelli specifici della realtà organizzativa di afferenza, svolge con autonomia tecnicoprofessionale e di giudizio nonché in stretto raccordo con il gruppo regionale di Servizio sociale professionale, tutte le attività finalizzate a migliorare le condizioni psicologiche, relazionali e sociali della persona con disabilità da lavoro al fine di consentirne il pieno recupero delle autonomie e l’inclusione sociale e lavorativa.

Abbiamo poi l’assistente sociale di direzione regionale che in linea con gli obiettivi strategici dell’Istituto e quelli specifici della realtà organizzativa di afferenza, svolge con autonomia tecnicoprofessionale e di giudizio attività di coordinamento professionale degli assistenti sociali della regione, assicurando il raggiungimento degli obiettivi pianificati per il Servizio sociale nonché correlate attività di risoluzione di problematiche complesse. Concorre alla definizione di linee di indirizzo e di programmi di sviluppo della qualità dei servizi e degli interventi erogati, mediante l’individuazione di iniziative anche di carattere innovativo.

C’è poi l’assistente sociale della direzione centrale prestazioni socio-sanitarie che, in coerenza con le linee di indirizzo e gli obiettivi strategici dell’Istituto e in ottica di attuazione delle competenze istituzionali della struttura di afferenza, svolge attività di coordinamento professionale del Servizio sociale dell’Istituto e concorre alla definizione e realizzazione di programmi di sviluppo della qualità dei servizi sociali, socio-sanitari e per il lavoro in favore delle persone con disabilità da lavoro.

Infine è previsto il servizio sociale della direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione che in base ai diversi incarichi specifici, opera con autonomia tecnico-professionale occupandosi dell’attività  professionale con gli assistiti nell’ambito del percorso protesico-riabilitativo e della progettazione sociale mirata all’attivazione e al coordinamento di specifici servizi e progetti per il reinserimento nella vita di relazione che si realizzano con un approccio globale bio-psico-sociale, allo scopo di favorire il benessere relazionale e fornire strumenti per potenziare le competenze utili per la massima qualità di vita possibile e partecipazione sociale.