Il Ministro del Lavoro, il 6 aprile 2022, è intervenuto nell'ambito dell’indagine conoscitiva promossa dalla XI Commissione Lavoro al Senato sul tema " gli Strumenti di ingresso nel mercato del lavoro: stage, tirocinio, apprendistato" precisando che l’apprendistato deve rappresentare l’unico canale di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

L’intervento ministeriale evidenzia che la rivisitazione della disciplina dei tirocini è già prevista dalla Legge di bilancio 2022 che rimanda alla Conferenza Stato Regioni il compito di definire le nuove linee guida entro il 30 giugno 2022.

Le linee guida dovranno prevedere una congrua indennità di partecipazione, accanto a una durata massima e a limiti numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni dell’impresa. Andranno poi definiti i livelli essenziali della formazione e sarà necessario redigere un bilancio delle competenze possedute all’avvio dell’esperienza e di quelle acquisite alla sua conclusione, per garantirne la qualità formativa. Inoltre, l’attivazione di nuovi tirocini sarà vincolata all’assunzione di una quota minima di tirocinanti.

L’elemento probabilmente più innovativo e al tempo stesso divisivo della norma riguarda l’azione sulla platea, in quanto i tirocini extracurriculari dovranno essere circoscritti ai soggetti con maggiore distanza dal mercato del lavoro (in questo senso va intesa la dicitura “difficoltà di inclusione sociale”), e cioè con maggior necessità di formazione professionale.

L’importanza di agire sulla platea dei soggetti beneficiari, e non solo sulle imprese ospitanti, deriva dalla constatazione che la limitazione del numero di tirocini in base alle dimensioni di impresa (già presente nelle linee guida del 2017) è stata certamente importante, ma non ha arginato efficacemente i tanti episodi di abuso purtroppo ancora diffusi.

Sui tirocini curriculari, invece l’obiettivo è quello di fornire per la prima volta una legislazione chiara e coerente in materia che promuova e valorizzi lo strumento, anche alla luce dell’interlocuzione con i Ministeri dell’Istruzione e della Ricerca, per favorire la transizione tra il mondo della scuola e universitario e quello del lavoro attraverso regole più precise e tutelanti. Per farlo bisogna inserire un rimborso delle spese sostenute che ne consenta una fruizione più equa da parte degli studenti di qualsiasi provenienza socioeconomica e garantendone la qualità formativa, oltre al rafforzamento di tutele minime e del ruolo di garante dei soggetti promotori dei tirocini.

Sull’apprendistato, si prevede di intervenire in ottica di semplificazione, maggiore chiarezza e facilità di utilizzo di questo strumento, attraverso suggerimenti e istanze che ci sono stati segnalati dagli organismi tecnici e tramite consultazioni con le parti sociali. L’obiettivo è quello di ampliare la diffusione dello strumento, rendendolo il contratto principe di formazione e di inserimento nel mercato del lavoro, consentendo un’occupazione sempre di qualità e un innalzamento delle competenze professionali per i giovani.