Invitate le aziende a ricorrere allo smart working se non sospendono l’attività
A cura della redazione

Il DPCM 11/03/2020 (G.U. n. 64/2020) in ordine alle aziende produttive e agli studi professionali che non procedono alla sospensione dell’attività, il Governo raccomanda che sia attuato il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile, sempreché la prestazione possa essere resa nel proprio domicilio oppure in modalità a distanza.
Inoltre il Governo chiede che siano incentivate le ferie ed i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva, mentre dispone la sospensione delle attività per i reparti aziendali non indispensabili alla produzione.
Il nuovo DPCM raccomanda alle aziende di adottare i protocolli di sicurezza anti-contagio e dove non è possibile il rispetto della distanza interpersonale di un metro che vengano adottati strumenti di protezione individuale, così come le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro (anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali).
Infine viene chiesto di limitare al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e di contingentare l’accesso agli spazi comuni.
Tutte queste attività possono essere adottate d’intesa con i sindacati.
La sospensione delle attività e tutte le altre disposizioni previste dal DPCM producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 al 25 marzo 2020.
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