Intervenire a seguito di un incidente sul lavoro 1) Cosa succede adesso ? 2) Cosa devo fare ?
A cura della redazione
Cosa tratta
Prima domanda: Cosa succede adesso? Il numero degli infortuni è in costante aumento. Gesti scaramantici, amuleti e portafortuna servono a poco. Gli infortuni sul lavoro denunciati all'Inail nel 2021 ( dati del 21 giugno 2022) sono stati 564.089, in calo dell'1,4% rispetto ai 572.191 del 2020. Questa diminuzione è dovuta esclusivamente alla contrazione dei contagi professionali da Covid-19, che sono passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Proviamo a descrivere il “cosa succede adesso” dopo un infortunio grave.
Prima di tutto: chiamare i soccorsi. Nel 2022 e con la centrale unica 112, capita spesso di avere in azienda prima la ASL/USL/ATS e i carabinieri che l’ambulanza e/o i vigili del fuoco. Sono avvisati entrambi e per primi i soccorsi, ma magari arrivano prima i carabinieri semplicemente perché erano già in zona. Occorre insegnare alle squadre a chiamare i soccorsi, deve chiamare chi è vicino al ferito (non la portineria) e rispondere a tutte le domande del 112. Qualcuno deve andare ad aspettare i soccorsi sulla strada per evitare di perdere tempo.
Nel frattempo?
1. Dedicare tutto il tempo richiesto al 112. Stare al telefono non è tempo perso ma tempo risparmiato, significa soccorsi dedicati e precisi.
2. 2) Prestare i primi soccorsi all’ infortunato, con gli addetti della squadra di primo (non pronto) soccorso.
3. 3) I testimoni rimangono in zona pronti ad essere ascoltati.
Suggerimento: Non toccare niente. Non alterare lo stato dei luoghi, complicando inutilmente le indagini. Fotografare e filmare lo stato dell’ arte se è necessario spostare qualsiasi cosa, o mettere in sicurezza. Spesso, per capire un luogo “modificato” ci vogliono settimane, in cui avrete fisicamente i tecnici sul luogo. (e sicuramente troveranno tante altre cose…). Inoltre modificare la scena è chiaramente reato.
Inizia l’indagine.
I carabinieri si limitano ai dati anagrafici e poco altro. Gli ispettori iniziano a raccogliere i dati e le informazioni. Gli UPG (Ufficiali di Polizia Giudiziaria) della ASL, cercano di ricostruire l’accaduto, e di conseguenza di capire le eventuali responsabilità.
Si ascoltano e si verbalizzano i testimoni, si verificano (e si prelevano se serve) i documenti aziendali, si effettuano i sopralluoghi e si decide se sequestrare o meno la zona o i macchinari coinvolti. In linea di massima :
* Con infortuni gravissimi e/o mortali, il sequestro è sempre previsto.
* Negli altri casi, si valuta caso per caso ma generalmente non si sequestra, a meno che non ci siano forti dubbi sulle dinamiche.
* A volte se ci sono altri dubbi, può essere coinvolto l’INL (Ispettorato del lavoro), per quanto di competenza (fiscale e contributivo).
Suggerimento :Per evitare il sequestro è necessario collaborare con la ASL, contrariamente a quello che si è sempre pensato, e chiarire ogni dubbio agli UPG, in modo che non si debba procedere (nel dubbio) a sequestri preventivi, divieti di uso ecc. che sicuramente mettono in difficoltà i reparti produttivi.
Esiti dell’ indagine.
Sulla base di tutti gli elementi riscontrati, gli UPG stendono una relazione tecnica che ricostruisce le dinamiche e definisce le responsabilità (penali/personali) dei cosiddetti “soggetti indagati”. Ad ognuno dei soggetti sono addebitate precise ipotesi di reato, ovvero la violazione di precisi articoli del Testo Unico Dlgs 81/08 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Suggerimento: In questa fase può essere molto utile per l’organizzazione (ma anche per i tecnici ASL) predisporre una memoria difensiva da inviare ai tecnici che stanno svolgendo le indagini, in modo da segnalare tutto quello che può essere importante e/o di cui sia assolutamente necessario tenere conto nel corso dell’ indagine. La redazione della memoria difensiva è di fatto molto analoga a quella svolta dai tecnici ASL e deve essere svolta da personale altamente qualificato. Si tratta di un intervento comunque oneroso e impegnativo che deve avere l’obiettivo di sollevare in tutto o in parte le responsabilità del datore di lavoro e dei soggetti coinvolti. Deve essere quindi valutato di volta in volta. A fronte di palesi responsabilità è da sconsigliare. Viceversa in altri casi può rivelarsi determinante per evitare imputazioni, sanzioni ecc.
Verbali di prescrizione e contravvenzione.
Suona male, ma di fatto i verbali “758” alleggeriscono e non poco le posizioni dei soggetti indagati. Sulla base delle ipotesi di reato, vengono effettuate precise contestazioni e richiesto (con prescrizione) di attuare le azioni correttive. Il tutto comunicato agli UPG coinvolti, se accettato si risolve con il pagamento di una sanzione. L’intera relazione, le responsabilità, così come le sanzioni pagate, vengono trasmesse alla Procura della Repubblica di competenza, dove viene aperto un fascicolo ed aperti i relativi “Avvisi di Garanzia”.
Sebbene il pagamento della sanzione, non ha effetto sulla prosecuzione del procedimento penale, che in ogni caso dovrebbe proseguire, spesso e soprattutto per i reati “minori” i procedimenti vengono archiviati su decisione del magistrato, considerando estinto il reato.
Discorso diverso chiaramente per i procedimenti (e i reati) più importanti (lesioni gravissime o mortali) per i quali i soggetti indagati vengono convocati in procura all’ udienza preliminare dove sarà possibile patteggiare o chiedere il giudizio immediato ammettendo di fatto le responsabilità e chiedendo di pagare una pena pecuniaria.
Come ultima possibilità, soprattutto se si ritiene di non avere e/o non ammette le responsabilità che vengono contestate si può sempre andare al processo vero e proprio.
Nella seconda parte dell’ articolo affronteremo invece cosa fare dopo l’infortunio e come evitare che si ripeta.
Quando entra in vigore
Ogni volta che succede un infortunio, soprattutto se vengono chiamati i soccorsi esterni. Quando il centralino del Servizio di emergenza 112 riceve una richiesta di soccorso per un infortunio sul lavoro, provvede immediatamente a informare i Carabinieri e il Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’ASL competente per territorio
Indicazioni operative
Oltre ai suggerimenti descritti, è opportuno redigere in autonomia (RSPP o chi per lui) una accurata analisi dell’ accaduto (che sarà l’eventuale base della memoria difensiva) soprattutto per definire tutte le misure di prevenzione e protezione. L’analisi dell’ infortunio deve contenere :
1. · Valutazione di tutti i documenti tecnici di sicurezza presenti; ·
2. Valutazione dello stato dei luoghi/impianti/macchine, eventualmente anche con sopralluogo; ·
3. Effettuare rilievi fotografici e/o dimensionali; ·
4. Capire se sono necessarie perizie di parte; ·
5. Valutare tutti gli aspetti : tecnici, organizzativi, comportamentali, umani fino al contesto. ·
6. Situazione formativa infortunato e colleghi; ·
7. Situazione DUVRI e gestione degli appalti; ·
8. Presenza o meno di deleghe di funzione, incarichi, organigramma; ·
9. Presenza di attività di vigilanza interna – dimostrabile –in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; ·
10. Individuazione, presenza e ruolo dei preposti; ·
11. Analisi, laddove applicabili, dei concetti di “ragionevole prevedibilità”, “abnormità”, “rischio residuo”, “casualità e accidentalità” e altri; ·
12. Valutazione conformità e dei rischi della macchina/impianto/attrezzatura;
13. Valutazione conformità e dei rischi delle attività di manutenzione, verifica e controllo
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