Più che dibattere sull’opportunità o meno di utilizzare l’intelligenza artificiale, è necessario capire  l'importanza dell'intelligenza artificiale (AI) come parte integrante delle attività legate alla sicurezza, salute e ambiente (HSEQ) e come mezzo per migliorare l’intero settore. L'AI è una realtà già presente, non solo una visione futura.

L'AI può automatizzare attività ripetitive e amministrative, liberando tempo e risorse. Ciò consente di concentrarsi su misure proattive per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Esistono molti esempi concreti, ed è giusto sottolineare che l'AI non può sostituire la comprensione umana. L’intero comparto del HSE, dagli RSPP ai manager, passando per i consulenti e i formatori, dovrebbero abbracciare l'AI come un partner per migliorare la sicurezza, la salute e soprattutto il benessere. Non dobbiamo esitare nell'adottare l'AI come parte del presente, poiché può contribuire a plasmare un futuro più sicuro e sano.

Cosa tratta :

Quante volte avete letto che il mondo sta rapidamente cambiando e che ci troviamo in un momento critico in cui le nostre decisioni di oggi, potranno dare struttura  al nostro futuro ?

Nell’ era post pandemica, il dibattito sull’ intelligenza artificiale si è infuocato, ma l’intelligenza artificiale è già profondamente tra noi, anche nel mondo HSE.

La domanda forse non è più se usare o meno l’intelligenza artificiale, ma se decidiamo di abbracciare il potenziale dell’IA come fattore chiave o se decidiamo più o meno consapevolmente di rimanere indietro.

La radicale trasformazione del settore della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro passa o passerà anche dall’intelligenza artificiale (AI). Parliamo di uno strumento potente che è già a disposizione di tutti e migliorerà nei prossimi anni grazie all’ autoapprendimento e/o al machine learning. Nei vari dibattiti di questi mesi, tutti tendono a ragionare di intelligenza artificiale in prospettiva futura, in proiezioni più o meno apocalittiche.

Stiamo parlando al contrario di applicazioni che possono rappresentare una parte (già integrante) della nostra vita quotidiana, e soprattutto del nostro lavoro. L’AI non è fantascienza, ma strumenti tangibili che stanno già modellando il modo in cui opereremo nel settore HSE, così come nel settore Qualità.

Nelle recenti fiere di settore, e sul mercato, sono già presenti telecamere in grado di verificare se sono presenti DPI o al contrario se siamo di fronte a violazioni, ma anche leggere targhe, concedere autorizzazioni all’ ingresso e all’ uscita, registrando dati e accessi. Si parla da tempo di strumenti di AI per la valutazione dei rischi (ad es. nel campo dei movimenti ripetitivi, sensoristica ecc), di sistemi di comunicazione e di segnaletica adattiva, basati e guidati sull’ intelligenza artificiale e sull’ IOT.L’AI ha la potenzialità di eliminare attività ripetitive, amministrative e burocratiche che da sempre appesantiscono il settore del HSE.

Tutti gli addetti ad un Servizio di Prevenzione e Protezione possono testimoniare la quantità di ore sprecate nell’ immissione dati per attività di routine come la formazione o la sorveglianza sanitaria, ma anche la generazione di report elementari o altre attività di semplice inserimento dati. Parliamo di compiti necessari e che rimangono importanti, soprattutto in ottica compliance ma che sicuramente impegnano l’attenzione degli HSE manager e limitano il tempo che invece potrebbe essere dedicato meglio ed altrove. Spesso è giusto ricordare che il lavoro di una funzione HSE è rivolto alle persone, e non ai dati, perché molti ad oggi sono totalmente immersi nei dati e non nell’ operatività.

Grazie alle attuali (ma soprattutto alle future) funzionalità dell’AI, sarà quindi possibile delegare una buona parte delle attività di routine e reindirizzare tempo e attenzioni verso tutte le attività preventive, protettive e legate al benessere dei lavoratori. L’intelligenza artificiale offre concrete soluzioni a tutte queste inefficienze, automatizzando attività banali, e restituendo tempo e risorse per altri compiti più importanti. L’AI è in linea di massima in grado di azzerare o comunque ridurre moltissimo il rischio di errore, classico dell’ immissione dati, che può avere criticità in ambito compliance. Parliamo ancora troppo spesso di attività svolte in Excel, strumento del 1984.

Non garantire il rispetto di una scadenza formativa o autorizzativa per un mero errore di inserimento dati, può avere serie implicazioni dal punto di vista legale/sanzionatorio. Gli esempi di intelligenza artificiale, già operativi ed applicabili, sono molteplici. Le più grandi aziende di telecomunicazioni, si affidano da tempo, ad assistenti virtuali sempre più efficaci, per completare con successo, una serie sempre maggiore di operazioni relative al customer care. Le variabili in questo campo di attività che interagiscono direttamente con un cliente sono infinite, ma lo strumento appare interattivo, personalizzabile ed efficiente. Spesso sottovalutiamo la complessità di un servizio di questo tipo, anche in questo caso auto apprendente. L’intelligenza artificiale in ambito HSE, non è quindi una visione futura, ma semplice realtà. Non è limitato alla generazione di testi come le AI che possiamo già utilizzare, ma ad esempio può generare messaggi di sicurezza, video o audio, basati su testi predefiniti, migliorare immagini e foto, creare contenuti unendo tutto quanto sopra. I contenuti prodotti con l’ausilio dell’ AI, possono essere solo informativi, formativi e diretti oppure più accattivanti per colmare il divario comunicativo che possono creare difficoltà di comprensione quando si veicolano messaggi di sicurezza, ad esempio su persone con culture e provenienze differenti.

L’implementazione dell’AI non sarà una scelta, non è discrezionale. Sarà una necessità. Poter integrare un altro strumento, molto più efficace di quelli che abbiamo già in uso e che li potenzia e li completa. Alcuni sono già in grado di elaborare testi e rispondere a quesiti complessi (Chat GPT, Bard di Google, ecc), quelli in uscita nelle prossime settimane (non anni) saranno in grado di creare autonomamente presentazioni in PowerPoint (Copilot di Microsoft), giusto per dare idea di complessità.

A chiudere

Quello che rimane totalmente oscuro all’ AI ad oggi, rimane il comprendere e prevedere i comportamenti delle persone. E’ giunto il momento di lasciare la burocrazia in mano all’ AI, mentre gli RSPP/HSE manager si concentrano maggiormente sulle persone. L’uso sempre maggiore di AI, non sarà quindi una scelta per il futuro, perché è già una scelta per il presente. Se siamo in grado di coglierne gli immensi vantaggi, possiamo tracciare politiche di salute e sicurezza più importanti e decisive, certi che la parte meramente burocratica sia già adempiuta correttamente.

Il futuro è già arrivato e l’AI non è un nemico ma un partner.