L'inquinamento indoor si riferisce alla contaminazione dell'aria all'interno di edifici e altre strutture chiuse. Questo tipo di inquinamento può avere un impatto significativo sulla salute umana, dato che molte persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambienti chiusi.

Di cosa si tratta:

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in Italia gioca un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella ricerca sull'inquinamento indoor. L'ISPRA ha fornito delle linee guida, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sui rischi di questa tematica.

L’accordo 27/09/2001 tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome, chiarisce cosa si intendono per ambienti indoor: gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali (per la quale vige una specifica normativa). Quindi, possiamo affermare che con il termine   ambiente indoor si indicano:

  • Abitazioni;
  • Uffici;
  • Strutture comunitarie;
  • Locali destinati ad attività ricreative e/o sociali;
  • Mezzi di trasporto pubblici e/o privati;

L’attenzione sulla protezione dall’inquinamento indoor è sempre stata minore rispetto all’inquinamento atmosferico dell’aria ambientale (outdoor). Ad oggi nei paesi maggiormente sviluppati le persone trascorrano pochissimo tempo all’aperto, passando la maggior parte in ambienti chiusi: scuola, ufficio, casa, mezzi di trasporto. Inoltre, con il progredire della tecnologia sono state messe a punto nuove tecniche progettuali per gli edifici ad uso civile, il cui scopo è quello di limitare i consumi di energia e quindi un migliore isolamento termico degli edifici con conseguente minore scambio di aria con l’esterno.

 Questo cambiamento ha comportato una maggiore esposizione agli inquinanti indoor, che potrebbe rappresentare un problema ancora più rilevante per le persone sensibili come anziani, bambini o chi è affetto da patologie respiratorie.   

Anche l’inquinamento indoor può causare degli effetti indesiderati, anche gravi. Le principali patologie correlate sono:

  • sick Building Syndrome (SBS): molto frequente nei lavoratori che prestano la propria attività presto gli uffici. Si manifesta con sintomi aspecifici che scompaiano dopo l’uscita dai locali;
  • Building Related Illness (BRI): indica un serie di patologie collegate a degli agenti eziologici specifici (legionellosi, asma, avvelenamento da monossido di carbonio).

 

Le principali fonti di contaminati:

Sono numerosi gli inquinanti che possono essere riscontranti nell’ambiente indoor, i quali possono anche differire dall’ambiente esterno per tipologia e concentrazione. Anche se l’inquinante è presente in basse concentrazioni, il tempo di esposizione è di lunga durata e quindi può avere lo stesso un importante impatto sulla salute e benessere.

Le principali fonti di contaminazione sono:

  • Fumo di tabacco: una delle principali fonti di inquinamento indoor, contenente numerosi composti tossici;
  • Radon: gas radioattivo naturale, che si accumula negli edifici, specialmente nelle aree ben isolate e con scarso ricambio d'aria, rendendo necessaria una ventilazione adeguata e misure di mitigazione per ridurre i rischi per la salute;
  • Prodotti chimici: detergenti, vernici, solventi e prodotti per la pulizia possono rilasciare composti organici volatili (COV);
  • Materiali da costruzione e arredamento: alcuni materiali da costruzione, come l'amianto, e mobili possono rilasciare sostanze nocive come formaldeide;
  • Combustione di carburanti: fornelli a gas, stufe, camini e altri apparecchi a combustione possono emettere monossido di carbonio, biossido di azoto e particolato;
  • Bio-contaminanti: muffe, batteri, virus, pollini e acari della polvere sono comuni contaminanti biologici.
  • Prodotti per la cura personale: spray, profumi e cosmetici possono contribuire ai livelli di COV.

L’inquinamento interno è un problema complesso, non visibile, che spesso nei luoghi di lavoro viene sottovalutato. Importante il ruolo del Datore di Lavoro, che deve valutare anche la qualità dell’ambiente in cui i propri lavoratori passano la maggior parte del tempo, cercando di garantire una buona ventilazione, monitorare la presenza di sostanze ed eliminare le eventuali fonti di contaminazione. Adottare misure preventive e seguire le linee guida fornite da organismi come l'ISPRA può contribuire significativamente a migliorare la qualità dell'aria indoor e la salute generale delle persone.