Il Ministero del lavoro, di concerto con il Ministero dell’economica, con il Decreto n. 365 del 20 novembre 2023, che, in attuazione dell'art. 2, p. 4, lett. f) del Regolamento (UE) n. 651/2014, nonché ai fini previsti dall'art. 4, c. 11, della L. 92/2012, ha individuato per il 2024, i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che superi di almeno il 25 per cento la disparità media uomo-donna, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’lstat in relazione alla media annua del 2022.

Il provvedimento europeo definisce i lavoratori c.d. svantaggiati intesi come quelli occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato membro interessato se il lavoratore appartiene al genere sottorappresentato.

Invece la Legge 92/2012 riconosce la riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro che procedono all’assunzione delle citate donne.

I settori produttivi dove la disparità è maggiore del 50% sono: costruzioni (82,4%), industria estrattiva (76,1%), acqua e gestione dei rifiuti (64,4%) e trasporto e magazzinaggio (57%).

Invece le professioni dove la disparità è più rilevante (maggiore dell’80%) sono: forze armate, conduttori di veicoli, macchinari mobili e sollevamento, artigiani e operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche e artigiani ed operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici.