Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e la Fondazione Doppia Difesa Onlus, il 22 novembre 2023, hanno siglato il protocollo d’intesa volto ad avviare progetti di politiche attive al fine di agevolare l’occupazione delle donne vittime di violenza.

E’ quello che ricorda il Comunicato stampa dei CDL secondo cui l’obiettivo dell’intesa è quello di informare, individuare, formare, collocare e/o ricollocare le donne vittime di violenza per dare loro opportunità lavorative, nella consapevolezza che il lavoro è un argine contro la violenza. Infatti l’indipendenza economica può consentire alle donne di non ritrovarsi ostaggio di mariti e compagni e/o di sottrarsi con meno fatica alle situazioni di violenza.

I Consulenti del lavoro ricordano anche che un aiuto per favorire l’inclusione lavorativa delle vittime di violenza può giungere senz’altro anche dallo strumento che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024: l’Assegno di Inclusione.

Un sostegno economico introdotto dal D.L. n. 48/2023 (c.d. Decreto Lavoro), convertito in Legge n. 85/2023 che sarà erogato mensilmente per un periodo di 18 mesi, con possibilità di essere rinnovato per ulteriori 12 mesi.

Tra i destinatari dell’Assegno ci sono, infatti, i nuclei familiari che abbiano almeno un componente in condizione di svantaggio e inserito in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, con presa in carico da parte di centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali. La vittima, inoltre, costituisce un nucleo familiare a parte, anche ai fini ISEE, e questo le consente di accedere in modo autonomo alla misura e di essere più tutelata.

Il Decreto Lavoro prevede, tra l’altro, che le persone inserite nei suddetti percorsi di protezione relativi alla violenza di genere vengano sollevate dall’obbligo di partecipazione ai percorsi personalizzati di inclusione sociale o lavorativa, nonché dalla relativa necessità di accettare le proposte di lavoro eventualmente offerte. Tale ultima previsione, dunque, rappresenta un primo passo verso la rimozione degli ostacoli all’accesso a misure di sostegno che potrebbero favorire il percorso di autonomia delle donne vittime di violenza.

In conclusione con la firma del Protocollo di Intesa, le Parti aggiungono un altro tassello nella lotta alla violenza di genere.