Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha pubblicato il report n. 34/2023 con cui approfondisce il tema dell’inquinamento acustico

 

Cosa tratta?

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha avviato uno studio sul tema dell’inquinamento acustico, per indagare ed evidenziare gli aspetti critici e formulare, ove ritenuto opportuno, eventuali proposte di modifica normativa.

Prima di dedicarci ad approfondire il documento, definiamo il concetto di inquinamento acustico, esso consiste nell’immissione di rumore nell’ambiente e questo, può avere effetti nocivi sull’attività, sulla salute e la qualità di vita delle persone, degli animali e ma anche sull’ambiente circostante. L’impatto acustico può essere di vari tipi: continuo o discontinuo, stazionario o fluttuante, costante o casuale, impulsivo. Inoltre, può provenire da fonti di natura profondamente differente:

  • inquinamento acustico da traffico veicolare;
  • inquinamento acustico da traffico ferroviario;
  • inquinamento acustico da traffico aereo;
  • inquinamento acustico da attività industriali, commerciali e artigianali.

L’unico mezzo per misurare l’intensità dell’inquinamento acustico è il fonometro: strumento che consente di rilevare il livello di pressione sonora alle varie frequenze, ricavando un valore che ha come variabili la sensibilità dell’orecchio umano e l’intensità dei rumori esterni percepiti a quella determinata frequenza.

Dal SNPA arrivano i risultati dell’indagine, realizzata dalla Rete dei Referenti Tematici del Rumore, essi consentono un confronto costruttivo all’interno del Sistema, volto ad una maggiore omogeneità nell’operare, offrono un valido contributo di analisi e di approfondimento dei problemi per il processo di revisione legislativa.

Il punto di partenza dell’analisi presentata in questo Rapporto è stato lo sviluppo e l’implementazione di un questionario, strutturato in base ai principali ambiti di applicazione dei valori limite definiti dalla legislazione vigente.

I numerosi temi trattati nell’indagine sono tutti relativi ad aspetti per i quali l’attuale normativa lascia, in maggiore o minor misura, spazi interpretativi e dà adito, perciò, a differenti prassi applicative e, come tali, sono tutti meritevoli di una attenta analisi e, quantomeno, di un chiarimento normativo.

Ciò premesso, i risultati dell’indagine hanno permesso di evidenziare da un lato quei temi per i quali si registra una significativa uniformità interpretativa e per i quali, nella futura revisione normativa, potrebbe semplicemente essere recepita una posizione già prevalentemente adottata, dall’altro quei temi che sono maggiormente critici e che richiedono con più urgenza, a causa della presenza di lacune e di incoerenze normative, un approfondimento tecnico e un intervento legislativo più strutturato e incisivo.

Il lavoro di analisi critica si è focalizzato sugli aspetti problematici attinenti all’applicazione dei valori limite vigenti per il rumore ambientale ed è stato condotto mediante lo sviluppo e la somministrazione, di un questionario, strutturato con riferimento ai seguenti principali ambiti di applicazione:

  • valori limite di emissione;
  • valori limite per le infrastrutture di trasporto lineari;
  • valori limite assoluti di immissione;
  • valori limite differenziali di immissione;
  • fattori correttivi previsti dal D.M. 16/03/1998.

Il questionario, suddiviso nelle cinque sezioni sopra menzionate, più una sezione introduttiva, è costituito complessivamente da 96 domande. La parte introduttiva del questionario è formata da sei domande a risposte aperte, quale invito ad indicare gli aspetti ritenuti maggiormente critici trattati e non trattati nel questionario e alcune richieste riguardanti l’adozione dei criteri di incertezza di misura, consapevoli tuttavia che questo tema richieda una specifica trattazione che potrà essere oggetto di analisi future.

Il questionario è stato compilato dalle 20 Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente – ARPA/APPA – e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA – che hanno indicato i propri referenti per la Rete

Gli aspetti ritenuti particolarmente critici trattati nel questionario che in questi anni di applicazione della legge quadro sull’inquinamento acustico hanno destato maggiori problemi interpretativi sono:

  • l’applicabilità del livello differenziale e la sua corretta valutazione;
  • la valutazione del livello di emissione dopo l’emanazione del D.Lgs. n.42/2017;
  • la scelta del punto di misura, in relazione ai vari valori limite previsti dalla normativa.

 

Quando entra in vigore?

Report pubblicato il 31 marzo 2023.

 

Indicazioni operative

Informarsi rispetto alla classificazione acustica del Comune di appartenenza e adottare i piani di risanamento acustico comunale.

Rispettare valori limite di emissione, in relazione alla diversa destinazione d'uso del territorio dalla zonizzazione comunale, espressi in Livello equivalente di pressione sonora ponderato A (LAeq), su due periodi di riferimento temporali, diurno (06:00-22:00) e notturno (22:00-06:00).

Raggiungere i valori di qualità, da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge.

Effettuare le misure fonometriche mediante tecniche, strumentazioni e metodologie di rilevazione e misurazione del rumore adeguate.

Consultare un tecnico competente abilitato.