Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone è stato audita presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati per l’indagine conoscitiva in merito all’impatto dell’intelligenza artificiale

Cosa tratta?

Lo sviluppo delle nuove tecnologie, ed in particolare l’avvento e la progressiva diffusione dell’Intelligenza Artificiale, rappresenta un fenomeno complesso capace di influire in modo determinante su numerosi aspetti della società, tra i quali rientra certamente il mercato del lavoro.

L’IA è il complesso di quei sistemi di programmi software capaci di fornire all'elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell'intelligenza umana (quali capacità di apprendimento, ragionamento e problem solving) con il fine di pensare ed agire razionalmente.

Recentemente si è sviluppata anche l’IA generativa, che aggiunge qualcosa di nuovo alla IA precedentemente descritta poiché, utilizzando tecniche di Machine Learning e Deep Learning per generare nuovi dati, tra cui anche immagini, musica e testo, che non esistevano in precedenza, è progettata non per limitarsi al discernimento logico, bensì per sviluppare una comprensione dei dati che gli vengono presentati e dare vita a qualcosa di nuovo.

L’Unione Europea ha iniziato a promuovere l’innovazione della IA con iniziative come AI4EU, ed è noto che la UE, proprio in questi giorni, sta approdando all’adozione di un Regolamento in materia di IA, denominato “AI ACT”, che fornisce una definizione legale di Intelligenza artificiale, ricomprendendo ogni sistema software progettato per operare con vari livelli di autonomia che può, per obiettivi espliciti o impliciti, generare risultati come previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano ambienti fisici o virtuali.

Dunque, la presenza di quello che sempre più appare un vero e proprio concorrente della intelligenza umana, rappresenta una novità destinata a condizionare ogni aspetto della società, tra cui, ovviamente, anche il mondo del lavoro.

Quando entra in vigore?

Indagine resa nota il 26 ottobre 2023 presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

Indicazioni operative

L’IA offre opportunità e genera preoccupazioni anche per quanto attiene al tema della salute e sicurezza del lavoro. Anzitutto, l’automazione può essere una fonte di grande miglioramento per quanto riguarda le condizioni di lavoro, sia relativamente all’aspetto della gravosità dello sforzo fisico (che potrebbe ridursi con l’ausilio dell’automazione) sia per quanto concerne la progettazione e l’implementazione di sistemi di sicurezza.

Una delle prime applicazione dell’IA sul lavoro è stata volta al controllo dei carichi muscoloscheletrici del lavoratore, al fine di evitare l’insorgenza di malattie dovute allo sforzo fisico. Così deve anche sottolinearsi che stanno vedendo la luce i primi sistemi indossabili di ausiliazione, comunemente detti esoscheletri, che agevolano molto il lavoro fisico, ma fanno affidamento sulle tecnologie dell’IA per funzionare correttamente. Inoltre, anche nei profili più intellettuali, l’automazione dei compiti più ripetitivi consentirebbe al lavoratore di avere maggiore tempo per dedicarsi ad altri aspetti della propria mansione, con conseguente miglioramento delle condizioni generali del lavoro stesso. L’IA, poi, ha la potenzialità per essere uno strumento di grande sostegno alla rilevazione dei rischi per la sicurezza sul lavoro quale la presenza di sostanze nocive o temperature pericolose nel processo produttivo, nonché potrà diventare un assistente essenziale da affiancare a chi ha il compito di progettare sistemi e piani che garantiscano la sicurezza del lavoratore, integrando un gran numero di dati utili a identificare e gestire i rischi per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Tuttavia, non si devono dimenticare i numerosi rischi che possono derivare dall’adozione dell’IA. Ad esempio, una forte automazione dei macchinari limita il controllo umano sugli stessi, pertanto la qualità e l’affidabilità dei sistemi di sicurezza automatizzati diventa ancora più di oggi un fattore di rischio da tenere massimamente in considerazione.

Ancora, l’automazione di alcuni processi, anche non meccanici, comporta dei rischi. Uno su tutti è quello etico, relativo alla selezione dei lavoratori in caso di assunzione o di promozione. Una IA che agisca senza la dovuta trasparenza potrebbe nascondere processi discriminatori contro alcune categorie di lavoratori, che l’intervento dell’uomo dovrebbe eliminare per far in modo che il processo decisionale finale sia ispirato ai principi costituzionali di uguaglianza.

Un altro grave rischio è quello che incombe sulla privacy del lavoratore. Non solo perché una forte automazione potrebbe portare all’uso massiccio di sistemi di rilevazione che potrebbero impattare sul diritto alla riservatezza del lavoratore, ma anche perché l’uso dell’IA consente di raccogliere e impiegare facilmente un numero vastissimo di informazioni, prime tra tutte quelle riferibili a dati sensibili, come ad esempio in materia di salute del lavoratore, il quale potrebbe vedersi discriminato a seguito della elaborazione automatizzata dei dati emersi dalla propria storia clinica.