Conflavoro, sul proprio sito internet, ha ricordato che la legge di Bilancio 2019 ha modificato la disciplina delle agevolazioni previste per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone disabili, riconoscendo alle aziende che assumono lavoratori colpiti da disabilità da lavoro e che effettuano interventi di adeguamento strutturali necessari alla causa, la possibilità di richiedere il rimborso del 60% della retribuzione effettiva fino a un anno di lavoro.

Devono essere presentati specifici progetti per ottenere il rimborso. Ogni dettaglio è evidenziato nella circolare Inail 6/2019.

Il Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro del’Inail prevede, nel dettaglio, tre tipologie di intervento: Superamento e abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro (interventi edilizi, impiantistici e domotici, dispositivi finalizzati a consentire l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti di lavoro); Adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro (arredi, ausili e dispositivi tecnologici, informatici o di automazione, compresi i comandi speciali e gli adattamenti di veicoli); Formazione (interventi personalizzati di addestramento all’utilizzo delle postazioni di lavoro e delle attrezzature, di formazione e tutoraggio per lo svolgimento della stessa o di altra mansione).

L’erogazione degli incentivi è subordinata alla presentazione di un progetto personalizzato finalizzato all’inserimento in azienda. In particolare:

– Fino a 95 mila euro: superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche con interventi edilizi, impiantistici e domotici.

– Fino a 40 mila euro: adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro con arredi, ausili e dispositivi tecnologici, informatici e di automazione.

– Fino a 15 mila euro: formazione, fino al 60% di costi ammissibili.

Gli incentivi per l’assunzione di disabili da lavoro si applicano anche i contratti flessibili e a tempo determinato. I datori di lavoro, specifica l’Inail, possono richiedere un’anticipazione dell’incentivo pari a un massimo del 75%.

Per quanto riguarda i criteri di calcolo del limite massimo di spesa complessivamente rimborsabile per le consulenze tecniche, è previsto un limite pari al:

– 20% delle spese complessivamente sostenute per importi fino a 20.000 euro;

– 15% per importi da 20.001 euro fino a 75.000 euro;

– 10% per importi da 75.001 euro fino a 150.000 euro.

Per l’invio della comunicazione al datore di lavoro, non sono più̀ necessarie la compilazione della scheda in parola e l’acquisizione del consenso al trattamento dei dati sensibili del lavoratore.