Il Ministero del lavoro, di concerto con quello delle finanze, con il decreto 22 dicembre 2014 ha individuato, per il 2015, i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna.

Come si ricorderà, il Regolamento UE 651/2014 che ha sostituito il Regolamento CE 800/2008, in merito agli aiuti compatibili con il mercato interno, all’art. 2 definendo le categorie dei lavoratori c.d. svantaggiati, vi include anche quelli occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo donna in tutti i settori economici dello Stato membro interessato se il lavoratore appartiene al genere sottorappresentato. 

Anche il legislatore italiano si è adoperato per incentivare l’occupazione di questa particolare categoria di lavoratori. Più precisamente la Riforma Fornero tra le disposizioni finalizzate a contrastare la disoccupazione, ha previsto il riconoscimento di incentivi a coloro che assumono donne di qualsiasi età, prive di impiego regolamento retribuito da almeno 6 mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’UE e nelle aree di cui all’art. 2, punto18, lett. e), del predetto regolamento, annualmente individuate con decreto del Ministero del lavoro, di concerto con quello delle finanze. 

Ne consegue che ai fini della concessione degli incentivi di cui all’art. 4, co. 11, della L. n. 92/2012, per il 2015, era necessaria l’adozione del citato decreto interministeriale. L’emanazione del provvedimento è avvenuta il 22 dicembre 2014 e ha individuato i seguenti settori in cui il tasso di disparità uomo-donna supera almeno del 25% la disparità uomo donna: agricoltura, costruzioni, industria estrattiva, acqua e gestione rifiuti, industria energetica, industria manifatturiera, trasporto e magazzinaggio, Informazione e comunicazione e infine servizi generali della PA.

Invece in merito alle professioni, quelle che presentano una percentuale di disparità più alta sono: i militari delle forze armate, i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento, gli artigiani e gli operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, gli installatori e i manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche, gli agricoltori e gli operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia.