Sul sito INAIL il 32esimo, ed ultimo, report nazionale sulle infezioni da Covid-19 di origine professionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail

Cosa tratta?

Tre anni fa iniziava la pubblicazione periodica dei monitoraggi del fenomeno infortunistico legato al virus, adesso INAIL annuncia lo stop. Questo anche alla luce dell’ufficiale termine dell’emergenza sanitaria, dichiarato il 5 maggio 2023 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’ultimo monitoraggio pubblicato che fa data al 30 aprile 2023 mostra i seguenti dati:

  • 320.724 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 segnalate all’Inail dall’inizio dell’epidemia, pari a circa un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute dal gennaio 2020. Rispetto alle 315.055 infezioni rilevate al 31 dicembre 2022, i casi in più sono 5.669 (+1,8%), di cui 2.829 riferiti al primo quadrimestre di quest’anno (366 ad aprile, 623 a marzo, 672 a febbraio e 1.168 a gennaio) e i restanti 2.840 agli anni e ai mesi precedenti;
  • l’anno 2020, con 149.070 infezioni denunciate, raccoglie il 46,4% di tutti i casi di contagio pervenuti fino al 30 aprile 2023, con novembre (40.874 denunce) il mese col maggior numero di eventi, seguito da marzo con 28.721 casi;
  • il 2021, con 48.952 contagi denunciati, rappresenta il 15,3% degli infortuni da Covid-19 pervenuti da inizio pandemia, con gennaio il mese con maggior numero di contagi (14.868), seguito da dicembre (9.497);
  • il 2022, con 119.873 contagi denunciati, pesa il 37,4% di tutti quelli pervenuti da inizio pandemia; nei primi tre mesi si erano già superati i casi registrati nell’intero anno 2021. Gennaio si colloca, per numerosità di infezioni denunciate (30.606 casi), dopo novembre 2020, con i mesi successivi tra i più elevati;
  • nei primi quattro mesi del 2023 l’incidenza media delle denunce da Covid-19 sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni 65 infortuni, molto più contenuta rispetto al 2020 (una denuncia su quattro), al 2021 (una su 12) e al 2022 (una su sei);
  • il 68,5% dei contagi ha interessato le donne, il 31,5% gli uomini. La componente femminile supera quella maschile in tutte le regioni ad eccezione della Campania, con una incidenza femminile del 49,6%, a morire, però, sono soprattutto gli uomini (82,7%);
  • l’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi; l’età mediana (quella che ripartisce la platea - ordinata secondo l’età - in due gruppi ugualmente numerosi) è di 48 anni, sia per le donne che per gli uomini. Nel solo mese di aprile 2023 l’età media è di 48 anni e quella mediana di 51 anni;
  • gli stranieri sono l’11,5% (otto su dieci sono donne); le nazionalità più colpite sono la rumena (20,7% dei contagiati stranieri), la peruviana (12,3%), l’albanese, (7,8%), la svizzera (4,6%), la moldava (4,3%) e l’ecuadoriana (4,0%);
  • l’analisi territoriale, per luogo evento dell’infortunio, evidenzia una distribuzione delle denunce del 40,5% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 23,3%), del 21,5% nel Nord-Est (Veneto 10,8%), del 16,9% al Centro (Lazio 8,5%), del 14,9% al Sud (Campania 7,6%) e del 6,2% nelle Isole (Sicilia 4,5%);
  • rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani disabili…) registra il 63,4% delle denunce codificate; seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità, Asl, e amministratori regionali, provinciali e comunali) con il 9,0%; dal trasporto e magazzinaggio con l’8,0%;
  • l’analisi per professione dell’infortunato evidenzia come il personale dell’ambito sanitario sia più interessato dai contagi (circa i tre quarti del totale denunce), prima tra tutte la categoria dei tecnici della salute con il 38,0% delle denunce, l’82,3% delle quali relative a infermieri;
  • 901 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale da Covid-19 pervenute all’Inail dall’inizio dell’epidemia, circa un sesto del totale decessi denunciati da gennaio 2020.

Quando entra in vigore?

News pubblicata sul sito INAIL il 26 maggio 2023.

Indicazioni operative

La fine dell’emergenza sanitaria rimane una dichiarazione tanto attesa che non deve però indurre nell'errore di pensare il virus sia solo un lontano ricordo. Terminata l'emergenza, sottolinea il massimo organismo mondiale sulla salute, Covid-19 continuerà ad essere una patologia da controllare e gestire come qualsiasi altra malattia infettiva.

Si preannuncia quindi una lunga convivenza, rimangono dunque auspicabili tutte le norme igieniche e le buone prassi adottate durante la pandemia, soprattutto sul posto di lavoro.