Il Portale Agenti Fisici rende disponibili degli utili strumenti di informazione per ciò che riguarda il rischio iperbarico e lo stress ossidativo

 

Cosa tratta?

Nel Portale Agenti Fisici è stata aggiornata la sezione relativa alle atmosfere iperbariche, con questo termine si intendono gli ambienti in cui la pressione è del 10% superiore alla pressione a livello del mare. I lavoratori che sono esposti ad ambiente iperbarico possono avere sia effetti di tipo acuto che di tipo cronico (barotrauma, intossicazione da gas inalati, patologie decompressive), con conseguenze più o meno gravi, che vanno dall’irritazione cutanea alla morte. I sintomi compaiono o durante o a seguito dell’esposizione, nel passaggio dall’ambiente in sovrapressione alla pressione atmosferica di partenza.

Le attività lavorative interessate dalle atmosfere iperbariche sono:

  • attività iperbariche a secco:

o   cassonisti

o   lavori di escavazione nei tunnel

  • attività subacquee:

o   sommozzatori in servizio locale

o   subacquei di basso e alto fondale, subacquei addetti ad attività ricreative, subacquei dei corpi dello stato, ricercatori subacquei, pescatori subacquei professionali

o   altre attività subacquee

  • attività iperbarica in ambito sanitario (ossigenoterapia iperbarica):

o   tecnici e medici iperbarici.

Nell’anno 2023, con l’obiettivo di coniugare sempre più gli aspetti scientifici e divulgativi, sono state ideate e realizzate le Schede Infoiperbariche su tematiche specifiche. Le prime Schede sono indirizzate alla tematica del rischio iperbarico e allo stress ossidativo; le successive, avranno come tematiche le diverse attività lavorative e conseguentemente le diverse categorie di lavoratori, le metodologie innovative e omiche, la nutrizione e altri topics individuati anche sulla base degli sviluppi delle attività di ricerca e di trasferibilità.

 

Quando entra in vigore?

Le schede informative sono state rese pubbliche il 7 novembre 2023.

 

Indicazioni operative

Il rischio da esposizione ad atmosfere iperbariche è un rischio multifattoriale che va valutato tenendo in considerazione gli altri rischi specifici del contesto lavorativo in cui si opera.

I rischi specifici da atmosfere iperbariche sono legati sia all’adattamento dell’organismo alle variazioni della pressione esterna sia alle variazioni della pressione parziale dei differenti gas che vengono inalati dall’operatore.

Considerando che non esiste un capo specifico del Decreto 81/2008 per questo agente, è necessario ai fini della valutazione del rischio, fare riferimento all’articolo 181 secondo il quale la valutazione del rischio deve far riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi. Nel seguito si individuano i principali criteri valutativi del rischio iperbarico per le tre categorie di attività ove tale rischio è presente.

Le misure di prevenzione e protezione e la gestione delle emergenze in ambito iperbarico sono da progettarsi ed attuarsi in relazione allo specifico contesto operativo, logistico e strutturale in cui queste si svolgono. Le tipologie di lavoratori coinvolte sono molto diverse fra loro, come sono diversi i contesti in cui devono essere gestite le emergenze: ad esempio in alcuni cantieri tutte le procedure inerenti le emergenze possono essere affidate al 118, in altre sarà necessario predisporre in cantiere camere iperbariche e assistenza medica iperbarica in loco, laddove la logistica e le infrastrutture presenti non consentano la garanzia dell’intervento del  118 e/o la fruibilità di camere  iperbariche presso strutture sanitarie presenti nell’area di intervento.

Il piano di Emergenza dovrà definire le procedure specifiche da adottarsi al verificarsi di una “emergenza” intesa come una qualsiasi “situazione alterata rispetto alle normali condizioni lavorative dalla quale possano derivare, o siano già derivati, incidenti o infortuni“.