Il lavoratore può essere geolocalizzato tramite smartphone
A cura della redazione

Il Garante per la protezione dei dati personali, con la newsletter n. 395 del 3 novembre 2014, rispondendo a due società telefoniche, ha ammesso l’utilizzo dei dati di localizzazione geografica, rilevati da un’applicazione attiva sugli smartphone in dotazione ai lavoratori, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse presenti sul territorio e migliorare la gestione, il coordinamento e la tempestività degli interventi tecnici.
A tutela della riservatezza dei dipendenti, tuttavia, l'Autorità ha prescritto l'adozione di una serie di accorgimenti e stringenti misure di sicurezza. Le società, attraverso un accordo con le organizzazioni sindacali, dovranno adottare specifiche misure volte a garantire che le informazioni visibili o utilizzabili dalla app siano solo quelle di geolocalizzazione, impedendo l'accesso ad altri dati, quali, ad esempio, sms, posta elettronica, traffico telefonico. Dovranno, inoltre, configurare il sistema in modo tale che sullo schermo dello smartphone compaia sempre, ben visibile, un'icona che indichi ai dipendenti che la funzione di localizzazione è attiva.
I dipendenti dovranno essere ben informati sulle caratteristiche dell'applicazione (ad es., sui tempi e le modalità di attivazione) e sui trattamenti di dati effettuati dalle società.
Riproduzione riservata ©