Il lavoratore negligente è tenuto al risarcimento del danno
A cura della redazione

La Fondazione Studi dei CDL, rispondendo ad un quesito del 18/01/2012, ha precisato che il lavoratore che durante lo svolgimento della prestazione lavorativa causa un danno ad un bene di proprietà dell’azienda risponde del danneggiamento a titolo di responsabilità contrattuale e più precisamente per inadempimento dell’obbligo di diligenza.
In questi casi l’onere di provare la responsabilità del danno causato dal lavoratore incombe sul datore di lavoro, anche se le parti possono disciplinare la ripartizione dell’onere della prova diversamente.
Relativamente alle modalità con le quali il lavoratore è tenuto a risarcire il danno causato al bene aziendale, i giudici di legittimità (Cass. 1245/1987) sono concordi nel ritenere che il datore di lavoro è legittimato a trattenere l’entità del danno dalla retribuzione erogata al dipendente purché la trattenuta avvenga nel limite della prescrizione decennale ed il danno sia preventivamente contestato al lavoratore.
Resta salva in ogni caso la facoltà dei contratti collettivi di regolamentare le modalità con le quali deve avvenire la trattenuta prevedendo ad esempio una rateizzazione tale che la retribuzione mensile del lavoratore non subisca una riduzione superiore ad una determinata percentuale del suo importo.
Riproduzione riservata ©