Il DDL Stabilità 2013 approda in Parlamento per la votazione definitiva
A cura della redazione
La Commissione bilancio della Camera dei deputati, ha dato il via libera al terso del DDL Stabilità 2013, che tra le diverse misure volte a contrastare la crisi economica in atto prevede a decorrere dal 1° luglio 2013 l’aumento dell’aliquota IVA ordinaria che passa dal 21% al 22%.
Rimane invece ferma al 10% l’aliquota Iva ridotta, per la quale inizialmente era stato previsto l’incremento di un punto percentuale; così come rimangono immodificate le aliquote IRPEF dei primi due scaglioni di reddito rispettivamente pari al 23 e 27% per le quali inizialmente si era parlato dell’abbassamento di un punto percentuale.
Il Governo chiederà la fiducia alle Camere martedì prossimo 20 novembre. L’approvazione definitiva è comunque prevista per giovedì 22 p.v.
Inoltre nel testo uscito dalla Commissione bilancio, non si parla più di limitazioni alla deducibilità e detraibilità ai fini IRPEF. E’ stata infatti soppressa la franchigia di 250 euro e il tetto dei 3.000 euro. Sono invece state elevate da 800 a 950 euro le detrazioni IRPEF per figli a carico di età pari o superiore a 3 anni, nonché da 900 a 1.220 euro quella prevista per ciascun figlio di età inferiore a tre anni, nonché da 220 a 400 euro quella per ciascun figlio portatore di handicap.
Altra novità del DDL Stabilità 2013 riguarda il Fondo produttività, ossia quello destinato a finanziare gli sgravi sulla parte dei salari legati all’efficienza e alla produttività. Originariamente era stato previsto l’incremento di 800 milioni di euro e un allungamento del beneficio fino al 2015. La Commissione bilancio ha invece deciso in extremis di dirottare 250 milioni di euro della dote riservata per il 2013 per finanziare gli interventi a sostegno delle popolazioni colpite dalle calamità alluvionali degli ultimi giorni.
Il Governo ritorna nuovamente sugli esodati. In sostanza alle risorse già stanziate per la salvaguardia di 65 mila e 55 mila lavoratori, adesso se ne aggiungono altre per consentire la pensione ad altri 10.130 lavoratori. Se le risorse non dovessero bastare nel 2014 scatterà il blocco dell’indicizzazione delle pensioni che superano di 6 volte il trattamento minimo INPS.
Non verrà incrementato a 24 ore l’orario settimanale dei professori scolastici, che rimane quindi fissato a 18 ore. La finalità avrebbe prodotto risparmi e una stretta sui precari della scuola.
Infine si segnala che verrà istituito un Fondo per la concessione di un credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo, fruibile dalle PMI al fine di ridurre il cuneo fiscale.
Riproduzione riservata ©