Il CNEL boccia il salario minimo
A cura della redazione
Il CNEL, con il comunicato stampa n. 45 del 12 ottobre 2023, ha reso noto di aver approvato il documento finale sul lavoro povero e il salario minimo.
Secondo i consiglieri dell’Assemblea del CNEL, l’introduzione di un salario minimo legale non risolverebbe la grande questione del lavoro povero che va ben oltre il tema delle retribuzioni. La povertà lavorativa riguarda, infatti, la quantità di lavoro nell’arco dell’anno per chi vive di contratti precari e intermittenti, la composizione del reddito all’interno del nucleo familiare e l’azione redistributiva dello Stato.
Quanto ai trattamenti retributivi giusti e dignitosi, il CNEL ritiene che la contrattazione collettiva sia ancora oggi la sede da privilegiare e valorizzare sottolineando l’importanza di controlli e interventi di vigilanza nell’estesa area della parasubordinazione e del finto lavoro autonomo. Questa posizione era condivisa da tutte le confederazioni sindacali sino a pochissimi anni fa. E sarà pertanto doveroso, su un tema così importante e nell’interesse dei lavoratori, lavorare da domani, quando si spegneranno i riflettori sul tema del salario minimo, per ricomporre l’unità del sindacato, che è forte se rimane autonomo dalla politica.
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