Il documento si sofferma sulla gestione dello stress, sulle modalità di valutazione, su strumenti e metodi e sull’individuazione di misure correttive collettive ed individuali

 

Cosa tratta?

CIIP, la Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione, ha attivato dal 2014 un gruppo di lavoro sullo stress lavoro correlato seguendo e partecipando al dibattito nazionale su un tema di importanza sempre crescente per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

La prevenzione delle condizioni di salute mentale sul lavoro riguarda infatti la gestione dei rischi psicosociali sul posto di lavoro e l'OMS raccomanda ai datori di lavoro di farlo implementando interventi organizzativi che prendono di mira direttamente le condizioni di lavoro e gli ambienti.

All’interno del documento viene proposta una revisione delle aree di analisi del rischio, tenendo conto dei fattori di stress lavoro correlato “tradizionali”, e li integra con le condizioni associate al lavoro agile, all’utilizzo della tecnologia, alla gestione del cambiamento, ad una maggiore attenzione alle relazioni ed estende la valutazione anche alle condizioni di molestia e violenza.

Il documento poi si concentra sulle modalità di valutazione del rischio psicosociale e sulle fasi di valutazione del rischio che suddivide in:

  • Mappatura - il gruppo di valutazione aziendale può utilizzare alcuni strumenti di ricognizione generali per avere una panoramica sulla gestione aziendale dei fattori psicosociali e decidere come attuare il piano di valutazione del rischio.
  • Individuazione gruppi omogenei - il gruppo di valutazione aziendale individua i gruppi omogenei di lavoratori, anche attraverso la fase precedente, in relazione alla reale organizzazione del lavoro.
  • Individuazione metodi e strumenti di valutazione - il gruppo di valutazione individua metodi e strumenti oggettivi e/o soggettivi con cui procedere alla valutazione, in relazione alla reale organizzazione del lavoro.
  • Piano di valutazione del rischio - prevede l’analisi di eventi sentinella e dei fattori psicosociali che consentono di prendere in considerazione il contesto ed il contenuto del lavoro.

Dopo la disamina delle fasi, prosegue con l’analisi degli strumenti per la valutazione, il documento, ritiene, che in un ideale processo di valutazione si dovrebbe prevedere l’uso di almeno due strumenti di valutazione diversi da somministrare ai medesimi soggetti:

  • uno strumento di tipo “qualitativo” (focus group, intervista libera, ecc.), capace di far emergere elementi importanti inizialmente non rilevabili attraverso gli strumenti “quantitativi”;
  • uno strumento di tipo “quantitativo” (check list, questionari di auto-valutazione, interviste strutturate, ecc.) in grado di garantire il rigore della valutazione.

Infine, il documento si sofferma sull’individuazione di misure correttive e collettive ed individuali adatte alla gestione dei nuovi fattori di rischio stress lavoro correlato.

 

Quando entra in vigore?

Documento condiviso il 6 gennaio 2023.

 

Indicazioni operative

Dal 31 dicembre 2010 è in vigore per tutte le aziende italiane l’obbligo di valutare il rischio da stress correlato al lavoro, introdotto in forma esplicita all’interno dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 secondo le indicazioni metodologiche della Commissione Consultiva Permanete, pubblicate con la Lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 novembre 2010. La CIIP tenta di dare strumenti per sopperire a questo obbligo.